APERTURE DEL SITO ARCHEOLOGICO DI LUCO DEI MARSI

di Marianna D’Ovidio

Tornano anche quest’anno le aperture del sito archeologico di Luco dei Marsi dedicato alla Dea Angitia. Grazie ad una sinergia tra Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo, Fucino 2023 – Archeologia a chilometro zero, Comune di Luco dei Marsi e coop. Limes, nei giorni 12 e 26 agosto, 9 e 23 settembre, 14 e 28 ottobre, dalle 15.00 alle 17.00 guidati da un archeologo sarà possibile ammirare i templi di Luco dei Marsi.

Le due strutture, riconosciute come santuario federale dei Marsi, si affacciavano sul Lago Fucino, alle pendici del monte Corno della Penna; la visita consente di osservare i due basamenti e parte dell’elevato di entrambi i monumenti.

Secondo gli archeologi, già al IV-III sec. a.C. doveva risalire la presenza di un bosco sacro dedicato alla divinità all’interno della città-santuario di Anza-Angitia. Solo successivamente vennero strutturati i templi, uno più grande, il tempio A, ricavato nella roccia e provvisto di alto podio risalente ad un periodo compreso tra l’età augustea e il primo impero, e uno più piccolo, il tempio B, poco distante.

Oltre al fascino delle strutture architettoniche, testimonianza della cura con cui le antiche popolazioni lacustri approcciavano al culto, dobbiamo ricordare il ritrovamento di tre statue di fattura particolarmente pregiata.

La statua di Demetra in marmo rappresenta la divinità colta nell’atto di togliersi il velo dal capo, la statua di Venere, anch’essa in marmo, restituiva una figura sinuosa e particolarmente aggraziata; concludeva la triade una statua di divinità femminile seduta e realizzata in terracotta.

Il santuario era dedicato con ogni probabilità alla Dea Angitia, abile nel curare il morso dei serpenti. Vi consigliamo di visitarlo e di approfittare perché la visita lascerà davvero stupiti.

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