“Intonaci dei soffitti impregnati d’acqua a causa delle infiltrazioni lungo i corridoi, nelle aule, e persino nella palestra, nella biblioteca scolastica e nell’aula musicale; controsoffitti che hanno ceduto, crollando a terra e lasciando scoperte le travi soprastanti; calcinacci che si sono già staccati imponendo la transennatura di alcuni ingressi per scongiurare pericoli per gli studenti; grosse crepe che attraversano le mura dell’edificio da capo a piedi; l’impianto antincendio fuori uso per l’assenza degli allacci elettrici e delle vasche di carico dell’acqua. Sono queste le condizioni in cui domani riaprirà le proprie porte agli studenti l’Istituto Tecnico Statale ‘Volta’, in via Volta, a Pescara, e a provare la situazione di degrado sono le fotografie che siamo riusciti a scattare all’interno e all’esterno della struttura. Ovviamente ci chiediamo oggi come sia possibile che una struttura scolastica di tale rilievo possa versare in tali condizioni di abbandono, nonostante la Provincia abbia anche investito 850mila euro per i lavori di manutenzione straordinaria. E al Presidente Di Marco chiediamo, con le centinaia di genitori preoccupati, perché nei mesi estivi non sono stati eseguiti gli interventi necessari per rimediare a tale disastro e come intenda garantire la totale sicurezza agli studenti che domani varcheranno la soglia di quella scuola”. La denuncia arriva da Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che, dopo aver raccolto le segnalazioni di alcuni genitori in allarme, ha effettuato un blitz all’interno dell’Istituto documentando la condizione di grave incuria in cui versa l’Istituto ‘Volta’.
“Ancora una volta il Pd, al governo di Provincia, Regione e Comune, pensa che basti dare una mano di vernice per coprire i danni strutturali che invece stanno emergendo nelle nostre scuole e che rappresentano un rischio per i nostri ragazzi. Oggi noi sappiamo che per l’Istituto ‘Volta’ di Pescara sono stati spesi 850mila euro, ma francamente non abbiamo capito a cosa è servito quel fiume di denaro – ha commentato Foschi -. Basta fare un giro negli spazi della scuola per rendersi conto della situazione spaventosa in cui versa: docenti e operatori scolastici raccontano di una impalcatura esterna che, per tutta la durata dei lavori, circondava l’intero edificio per permettere i lavori sui cornicioni esterni. Eppure basta alzare lo sguardo per vedere quegli stessi cornicioni riqualificati già interamente ammalorati e addirittura crollati a terra, con i calcinacci che nessuno ha rimosso, tanto da aver costretto a transennare alcuni corridoi del porticato esterno e un ingresso della scuola, visto che i soffitti sovrastanti il portone sono ancora pericolanti. Tralasciando la mancata manutenzione del verde circostante la scuola, invasa dalle zanzare, non stanno meglio gli spazi interni dell’Istituto: in ogni punto dei lunghi corridoi che portano alle aule e ai laboratori, i soffitti sovrastanti sono zuppi d’acqua e muffa nera, segno di infiltrazioni fresche, derivanti, probabilmente, dai terrazzi superiori. Addirittura ci sono tratti in cui quelle infiltrazioni hanno causato il cedimento dei controsoffitti, che abbiamo fotografato, e stanno attaccando le mura, che hanno assunto un colore giallognolo. Gli stessi operatori scolastici testimoniano che le stesse infiltrazioni sono ricomparse all’interno della palestra scolastica, della Biblioteca e dell’aula musicale, tutti spazi interessati dai lavori di riqualificazione. Qualcuno ipotizza che il ristagno d’acqua sia causato dai canali di scolo dei tetti tutti cambiati, ma rifatti male tanto che oggi non favoriscono il deflusso dell’acqua piovana, così come sembrerebbe essere stata sbagliata l’inclinazione e l’impermeabilizzazione del tetto che, ugualmente, agevola la permanenza dell’acqua. E poi le crepe: le mura del complesso scolastico sono attraversate da crepe e fessurazioni spaventose, di cui non conosciamo causa e origine, e che andrebbero indagate con strumentazioni adeguate. Peggio ancora – ha proseguito Foschi – per l’impianto antincendio che oggi non c’è: il primo appalto per la sua realizzazione risale a diversi anni fa, ma il sistema è subito saltato per l’errata costruzione delle vasche di carico acqua e per la successiva incuria. Nel 2016 è stato fatto un secondo intervento, ma l’intero sistema non è stato adeguatamente protetto ed è stato distrutto in seguito alla manomissione da parte di alcuni vandali. Oggi, nuovo appalto, ma ancora mancano le vasche di carico dell’acqua e soprattutto qualcuno ha dimenticato di adeguare l’impianto elettrico, che oggi ha una potenza di 220 Volt, mentre per alimentare l’impianto antincendio occorrono almeno 380 Volt. Addirittura ci sono i bocchettoni sospesi nel vuoto e senza allacci alle centraline. A questo punto giriamo le nostre domande al presidente Di Marco: com’è possibile che l’Istituto ‘Volta’ versi in simili condizioni dopo aver speso 850mila euro? Chi avrebbe dovuto vigilare sul corretto svolgimento dei lavori di manutenzione straordinaria? Il Dirigente scolastico ha opportunamente segnalato alla Provincia, competente della gestione degli Istituti superiori, i danni conseguenti ai presunti lavori di manutenzione straordinaria e perché non sono stati eseguiti degli interventi d’urgenza nel corso dell’estate? E soprattutto, oggi sono garantite le opportune condizioni di sicurezza tali da consentire ai ragazzi di rientrare in aula a partire da domani? Quelle infiltrazioni d’acqua che hanno già causato il crollo di alcuni controsoffitti e dei cornicioni, sono state verificate e monitorate, ovvero il Presidente Di Marco può oggi escludere ulteriori cedimenti a scuola aperta, quindi pensando al transito giornaliero di centinaia di studenti? Il nostro timore è che nelle ultime ore si sia cercato di dare una sistemata alla facciata della scuola, in modo da presentarla al meglio, ma di fatto nascondendo quelli che sono problemi strutturali evidenti. Ovviamente attendiamo risposte per restituire tranquillità a centinaia di famiglie, e soprattutto nelle prossime settimane torneremo nella struttura scolastica”.