Attrici del passato, ricordando Sylva Koscina

Un’icona del cinema anni ’60 e ’70 che ha incarnato in sé i canoni di bellezza e sensualità: brava, bella e provocante, Sylva Koscina è stata una delle protagoniste della commedia italiana di quegli anni. Ma non solo Italia, perché le sue doti la portarono ad avere parti di rilievo anche in alcune pellicole i Hollywood.
Sylva Koscina era nata nella ex Jugoslavia, per la precisione a Zagabria in quella che oggi è la capitale della Croazia. Nel corso della seconda guerra mondiale si trasferì con la sua famiglia in Italia e frequentò l’Università di Napoli. L’esordio al cinema fu di quelli che non si dimenticano facilmente: era il 1955 ed il film in questione era “Siamo uomini o caporali”, uno dei tanti capolavori di Totò, nel quale l’attrice Sylva Koscina recitò una parte minore, una comparsata per prendere confidenza con il mondo del cinema italiano.
Il passo successivo non dovette attenderlo per molto, dato che sempre nello stesso anno ottenne un ruolo, questa volta molto più importante e non una semplice comparsata, nel film “Il ferroviere”.

Da Totò a Sordi


Dopo aver collaborato con il principe della risata napoletana, Totò, Sylva Koscina si ritrova poi a collaborare con l’altro grandissimo attore della commedia italiana di quegli anni: Alberto Sordi. Il successo maggiore per l’attrice di Zagabria è “Ladro lui, ladre lei”.
Sempre accanto a Sordi, nel capolavoro “Il vigile”, la bella attrice reciterà interpretando se stessa, vittima di un inconveniente con l’auto in panne e che riesce a raggiungere Roma proprio grazie ai buoni servigi del vigile Otello Celletti, il personaggio creato da Sordi.
Un legame molto solido al punto che, spesso e volentieri, si era vociferato di una relazione tra i due, Alberto Sordi e Sylva Koscina, nella vita reale; ma il gossip di quegli anni la voleva anche al centro di un flirt con Paul Newman, uno degli attori più importanti e belli di Hollywood.

La carriera italiana della Koscina è stata infarcita poi da tantissimi altri film oltre che dalla partecipazione a Sanremo, nella conduzione del Festival più amato del nostro paese, al fianco di due giganti dello spettacolo come Mike Buongiorno e Paolo Villaggio.
Un personaggio legato a quell’epoca, molto amata dagli italiani ed ancora presente negli occhi di chi è un po’ più avanti con gli anni, espressione di una commedia mai volgare ma sincera, schietta: Sylva Koscina morì nel 1994, all’età di 61 anni, per un tumore al seno.

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