Questa mattina il Commissariato di P.S. di Avezzano ha eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 1 divieto di dimora ad Avezzano e 3 obblighi di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria), 7 delle quali per spaccio di sostanze stupefacenti ed 1 per concussione, nei confronti di persone alcune delle quali locali ed altri residenti fuori provincia.
L’indagine che ha portato all’odierna operazione è scaturita dagli accertamenti relativi ad un rogo doloso che ha coinvolto, alla fine del 2015, quattro autovetture di un noto imprenditore avezzanese, rimasto poi completamente estraneo ai fatti oggetto dell’odierna operazione.
L’articolata attività, condotta con operazioni tecniche combinate a metodologie di investigazione tradizionali, ha permesso di fare emergere una rete di spaccio di sostanze stupefacenti coinvolgente numerose persone residenti nella Marsica con ramificazioni anche nel Capoluogo e nel teramano.
Il personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di P.S. di Avezzano ha infatti dovuto, per alcuni mesi, investigare senza sosta al fine di cristallizzare le posizioni degli indagati che, con diversi livelli di coinvolgimento e con differenti compiti, si approvvigionavano al di fuori dell’Abruzzo di ingenti quantitativi di varie tipologie di sostanze stupefacenti, che venivano poi riversati sul mercato locale per rifornire gli assuntori della cosiddetta “Avezzano bene”.
Numerosi sono stati i riscontri effettuati, anche mediante appostamenti e pedinamenti dei vari pusher, che hanno portato al sequestro di rilevanti quantità di hashish e cocaina ed all’individuazione dei componenti della rete di spaccio, uno dei quali è risultato talmente determinato da continuare ad effettuare le cessioni nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Nelle maglie dell’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, è finito anche un appartenente alla Polizia di Stato in servizio a Roma, anche lui colpito da misura cautelare. Al poliziotto è stata contestata esclusivamente la concussione per essersi fatto consegnare somme di denaro da un pregiudicato in cambio di una millantata “protezione”.
L’operazione odierna, che ha comportato l’esecuzione anche di numerose perquisizioni locali, è stata svolta in collaborazione con le Squadre Mobili di L’Aquila, Roma, Pescara e Teramo e con l’ausilio di unità cinofile della Polizia di Stato provenienti da Ancona.