Si avvicinano le Amministrative 2017 ad Avezzano e gli operatori politici sono già a lavoro per la formazione delle nuove liste. Allo stesso tempo, nella Marsica, si parla tanto dell’imminente chiusura del Tribunale, delle responsabilità politiche e delle conseguenze che il territorio inevitabilmente subirà. A ciò, si aggiunge la chiusura di molte aziende che per decenni hanno dato lavoro a tante famiglie nel nostro territorio.
Di questo ed altro abbiamo parlato con Stefano Chichiarelli, trentenne avvocato avezzanese, già segretario provinciale dei giovani Udc nel 2012, a 26 anni eletto in consiglio comunale con quel partito, attualmente membro del Movimento Civico Abruzzese.
1) Stefano, come valuti in generale l’operato dell’Amministrazione Di Pangrazio?
Volendo fare un bilancio complessivo allo scadere, di fatto, dei cinque anni di mandato della giunta Di Pangrazio, necessitano alcune considerazioni. Durante la campagna elettorale nel non troppo lontano anno 2012, la proposta presentata al vaglio degli elettori era quella di un sindaco tecnico affiancato da una giunta tecnica, il primo anno, che avrebbe poi lasciato spazio ad una giunta politica. Ciò non è mai completamente avvenuto e, ad’oggi, ci troviamo di fronte ad un ibrido che ha amministrativamente e politicamente fallito. I componenti di tale giunta, che si sono avvicendati in questi anni, ad eccezione di due o tre assessori fatti fuori perché troppo solerti, hanno dimostrato la loro inadeguatezza al ruolo affidatogli. I problemi della Città, infatti, sono stati affrontati in modo alquanto superficiale e mai realmente risolti (mi viene da pensare ai temi di sicurezza, ambiente, lavoro, viabilità, sanità, nonché alla sicurezza delle scuole e gli altri edifici pubblici). A ciò si aggiunga la totale assenza di progettualità e di lungimiranza volta a gettare le basi di una Avezzano migliore e più vivibile. Per cinque anni si è preferito navigare a vista senza prestare alcuna attenzione alle reali esigenze del nostro territorio e dei nostri concittadini e proprio per questo il sottoscritto, nel 2015, decise di passare all’opposizione.
2) In questi giorni si parla tanto di salvare il tribunale di Avezzano, possiamo sapere il tuo punto di vista?
La paventata chiusura del Tribunale rappresenta non solo una mera difesa di una struttura istituzionale, ma una difesa della civiltà e la tutela di un territorio che continuamente viene saccheggiato delle sue potenzialità e risorse. Oltretutto il Nostro Tribunale è uno dei primi, per mole di lavoro, in Abruzzo e già questo giustificherebbe il suo diritto alla salvezza. A ciò si aggiunga che, per una economia già devastata come quella Avezzanese in particolare e Marsicana in generale, la chiusura del Palazzo di Giustizia rappresenterebbe un colpo durissimo non solo per chi ci lavora, ma per tutta la filiera collegata a questa importante struttura e dei cittadini avezzanesi e marsicani tutti. Senza dimenticare l’aspetto collegato alla sicurezza. Con la chiusura del Tribunale, infatti, verrebbe meno un presidio di giustizia e di legalità nel nostro territorio. Da avvocato e da amministratore vorrei dare un messaggio di speranza ai miei concittadini, ma questa partita si gioca, purtroppo, su altri tavoli ed il Partito Democratico, che può contare in Abruzzo sulla presenza del Vice Presidente del CSM On.le Legnini e di diversi deputati e senatori, dovrebbe attivarsi affinché qualcosa cambi anziché continuare a fare inutili chiacchiere. Per quel che mi riguarda io ci sono, come ci sono sempre stato, e mi batterò al fianco dei miei colleghi e dei miei concittadini per la salvezza del Nostro Tribunale.
3) Questione antenne: a Paterno, dopo un anno, è tutto invariato mentre, in città, sono spuntate antenne ovunque. Si poteva agire meglio, oppure a livello comunale non si può fare nulla per contrastare questo fenomeno?
Sì, a livello comunale si poteva fare qualcosa per contrastare, o quantomeno arginare, il fenomeno delle antenne selvagge perché, se da un lato la loro installazione non può essere impedita, dall’altro può essere sicuramente regolamentata. Ho seguito con molta attenzione la questione delle antenne, non solo per la vicenda di Paterno, ma anche per quella del campo dei Ferrovieri. Sin dall’inizio il mio gruppo consiliare, insieme al nostro assessore di riferimento Crescenzo Presutti, si è battuto affinché venisse fatto dal Comune di Avezzano un regolamento sulle antenne finalizzato a vederle collocate in determinati punti individuati dall’amministrazione e possibilmente su terreni comunali, così da farne beneficiare anche le casse, disastrate, dell’Ente con sommo beneficio degli Avezzanesi. Purtroppo l’assessore Presutti non ha potuto portare a compimento le nostre proposte in quanto è stato estromesso dalla giunta.
4) Amministrative 2017: quale sarà, se puoi già dircelo, il tuo ruolo nella prossima tornata elettorale e come vedi, in generale, la situazione politica avezzanese?
Per ora posso non posso fare altro che ribadire quanto già affermato nei miei precedenti comunicati stampa. Insieme al mio gruppo abbiamo deciso di lavorare alla creazione di una coalizione che sia libera da ogni condizionamento e che governi la Città di Avezzano nell’esclusivo interesse degli avezzanesi. Occorre riportare al centro del dibattito politico gli interessi del territorio tenendo conto delle esigenze e delle necessità reali di coloro che quotidianamente lo vivono. Io sarò sicuramente a disposizione e sono pronto a candidarmi di nuovo per continuare a rappresentare le mie idee e quelle di coloro che sceglieranno di sostenermi in Consiglio Comunale. Per quanto riguarda la situazione politica avezzanese molti aspetti sono ancora da chiarire, ma sono certo che alla fine emergerà un progetto in grado di unire le persone attorno ad una idea di impegno civico indipendente ed aperto a tutti coloro che vorranno farne parte.
5) Disoccupazione: la Vesuvius è l’ultima di una serie di aziende che purtroppo hanno cessato la loro attività nella Marsica. E’ solamente la triste conseguenza delle leggi del mercato?
Purtroppo la situazione economica del nostro territorio risente della situazione generale di crisi. È pur vero, però, che nessuno all’interno delle istituzioni si è veramente attivato in modo efficiente ed efficace al fine di scongiurarne la chiusura o, al limite, di trovare alternative strategiche valide per il mantenimento dei posti di lavoro o comunque in grado di attirare fondi e investitori da fuori.
Stefano, ti ringraziamo per l’attenzione riservataci.
Grazie a voi della redazione de ilfaro24.it