Risale a pochi giorni fa la gaffe non da poco del Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Il governatore Pd, infatti, durante il consiglio regionale del 27 dicembre 2016, illustrando il bilancio ha detto che “persino un perito agrario di Alanno è in grado di fare una moltiplicazione”. Tale affermazione, che ha offeso profondamente i periti agrari in primis ma anche i cittadini di Alanno, dove ha sede uno degli unici due istituti agrari d’Abruzzo, non solo non è passata inosservata bensì ha prodotto molte polemiche di sdegno in merito all’utilizzo in malo modo della figura professionale del perito agrario da parte di D’Alfonso e richieste di pubbliche scuse.
Il presidente del Consiglio nazionale dei Periti agrari e dei periti agrari laureati, Lorenzo Benanti, ha replicato sottolineando come “il perito agrario è una figura professionale ordinistica ed intellettuale, storica per il nostro paese. Se l’Italia è un territorio famoso nel mondo per le produzioni agricole e per la sua economia agroalimentari, se siamo invidiati per il paesaggio, per un ambiente e per territori che producono vere e proprie eccellenze del Made in Italy, lo dobbiamo, oltre che ai nostri imprenditori agricoli, anche a tutti quei professionisti periti agrari che ogni giorno ‘progettano’ il cibo e vivono a contatto con la campagna, dalla terra alla tavola. “I periti agrari – prosegue Benanti – sono una colonna dorsale per le nostre eccellenze, anche in Abruzzo; per cui una moltiplicazione, per citare la frase che considero infelice e altamente denigratoria per l’intera categoria fatta da D’Alfonso, la sanno fare benissimo. Per il futuro, consiglio personalmente a D’Alfonso di informarsi invece di fare riferimenti casuali e privi di fondamento. Oggi i periti agrari in Italia sono 15.443, con una crescente percentuale di giovani: basti pensare che crescono gli under 35 che vedono il proprio futuro lavorativo in agricoltura, +12% nel 2016, e sono in costante aumento gli iscritti negli istituti agrari, fino ad un +30%”.