“La mancata istituzione del Liceo musicale e coreutico ad Avezzano da parte della Provincia dell’Aquila è un grave errore a cui bisogna da subito porre rimedio”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti. “Siamo di fronte ad una decisione incomprensibile, a un diniego che come territorio non possiamo accettare”, afferma, “per questo, insieme ai colleghi marsicani, mi farò carico di mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché venga nuovamente convocato il tavolo regionale sul dimensionamento scolastico con il fine di rivedere questa decisione. Ciò anche alla luce dell’estensione territoriale della provincia dell’Aquila e della forte richiesta che arriva dagli studenti marsicani, valutando la possibilità di chiedere deroghe specifiche agli indirizzi e alle linee guida che prescrive il ministero. Nel gennaio dello scorso anno”, continua Berardinetti, “l’assemblea dei sindaci è stata convocata per pronunciarsi sulla richiesta di istituire il Liceo musicale al fine di offrire al territorio marsicano un ampliamento dell’offerta didattico-formativa e io anche, in qualità di sindaco, unitamente ai colleghi intervenuti, ho espresso voto favorevole. A mio avviso, il presidente della Provincia avrebbe dovuto riportare il parere del comitato tecnico all’assemblea dei sindaci, prima di pronunciarsi con un decreto attraverso il quale si preclude, sulla base di motivazioni inaccettabili e risibili, la possibilità di far nascere ad Avezzano il liceo coreutico musicale. Un atto evidentemente incomprensibile, adottato senza tener conto del parere degli amministratori locali”. Da tempo presso all’Istituto superiore Galilei di Avezzano ci sono locali attrezzati per le lezioni di strumenti e si sono sviluppate iniziative di ottimo livello che hanno avuto riscontri positivi da parte degli studenti interessati a intraprendere studi musicali. La Provincia ha deluso le aspettative di questi ragazzi, delle loro famiglie, delle associazioni musicali e culturali e di numerosi cittadini, determinando un evidente danno culturale, formativo e di crescita”.