“Se il buon giorno si vede dal mattino dobbiamo aspettarci veramente di tutto nelle prossime settimane dall’amministrazione regionale.
La prima seduta della seconda commissione che arriva ad oltre due mesi dalle elezioni inizia subito con un progetto di legge approssimativo e sbagliato. Lo stesso servizio legislativo del Consiglio regionale nella scheda per l’istruttoria legislativa lo descrive ad alto potenziale di incostituzionalità”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli interviene sulla proroga del servizio alla Tua della tratta Giulianova-Roma.
“La maggioranza Marsilio – continua Blasioli -, sul presupposto di definire compiutamente le tratte commerciali Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma per il 2019, dopo aver attivato nel 2018 i servizi sulla tratta Pescara-Avezzano-Roma, propone la proroga con una proposta di legge a termine scaduto il 31 marzo 2019.
Una proroga di una concessione che arriva quando il termine è colposamente scaduto (le prime commissioni consiliari iniziano a riunirsi dopo due mesi dalla data delle elezioni del 10 febbraio) e quindi rischia di mascherare un rinnovo di legge delle concessioni scadute.
A frittata fatta, la maggioranza corre ai ripari proponendo in commissione prima una sospensione e poi un emendamento che, alla proroga, sostituisce una disposizione transitoria. Al di là della forma, la sostanza rimane tutta sul tavolo e sulle teste degli abruzzesi – continua Blasioli – e nulla è cambiato circa la probabile questione di incostituzionalità che verrà sollevata dal Governo per la lesione dei principi di libera concorrenza, il probabile contenzioso che le imprese del libero mercato potranno sollevare per la mancata attivazione della procedura autorizzativa prevista dalla L.R. 11/2007 che i vertici di TUA, auditi oggi, avevano comunque auspicato con il rischio di affievolire la difesa della Regione Abruzzo dinanzi al Tar nel contenzioso attivato dai privati sull’affidamento diretto.
Poi c’è la questione finanziaria. Leggiamo che nel progetto di legge non ci sono coperture perché non si inciderebbe sul bilancio regionale in maniera diretta, ma nel 2018 per le tratte commerciali già partite con Sangritana si sono registrate delle perdite ed eventuali nuovi passivi, sulla scorta di norme visibilmente incostituzionali, peserebbe su un bilancio di Tua tornato finalmente in positivo e finirebbe per riversarsi di riflesso sul bilancio regionale”.