Capistrello celebra il 73° anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e ricorda le 33 vittime che, il 4 giugno 1944, furono brutalmente fucilate da nazifascisti nei pressi della stazione ferroviaria. Anche quest’ anno il piccolo centro rovetano si è confermato un punto di riferimento importante per l’intera Marsica nel ribadire i temi ed i valori dell’antifascismo, della Resistenza e della pace.
Un affollato corteo, partito da Piazza Municipio, ha raggiunto il Sacrario dei Martiri dove è stata deposta la corona d’alloro. La manifestazione ha visto la partecipazione delle associazioni locali, dell’Anpi Marsica, del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, di numerosi sindaci e amministratori della Marsica e del comandante della locale stazione dei Carabinieri Vincenzo Mella.
Toccante l’intervento del vicesindaco Geltrude Scatena che ha sottolineato i valori di libertà e democrazia che quel periodo storico ci ha lasciato in eredità, esortando tutti ad esserne attenti custodi. “Siamo qui oggi – ha detto – ad onorare gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze che furono pronti a dare la loro vita non già per essere ricordati come eroi, ma per essere cittadini liberi in un paese libero.
Dobbiamo profondere maggiore impegno nel diffondere il messaggio prezioso che quegli eroi ci hanno lasciato. Il futuro di libertà di tanti vale più di qualunque altra cosa, persino della propria vita. Dobbiamo rimanere custodi attenti di ciò che ci hanno lasciato in dono: la Repubblica, la Costituzione e la Democrazia. Bisogna riappropriarsi del passato per conquistare il futuro, costruendo il nostro e quello delle generazioni future”.
“Oggi – ha concluso il vicesindaco – siamo qui, davanti a questo Sacrario, a celebrare la liberazione dell’Italia e quest’anno lo faremo anche come comune capofila in un importante premio giornalistico nazionale: il premio intitolato alla memoria di Franco Giustolisi che con le sue inchieste ha portato alla luce molte verità di quei tragici eventi che hanno funestato l’Italia in quegli anni, compreso l’eccidio dei 33 martiri di Capistrello. Tutto ciò per non dimenticare, per non lasciare che un subdolo revisionismo storico cancelli quel sacrificio”.