Capistrello (Aq). Il 21 agosto la minoranza consiliare “Un Paese in Comune” aveva richiesto ufficialmente la convocazione di un apposito Consiglio comunale per parlare della grave situazione degli edifici scolastici del comune di Capistrello. Il Vice Sindaco Gertrude Scatena, in qualità di presidente del Consiglio comunale facente funzione, aveva rifiutato la convocazione in questione adducendo ragioni di ordine statutario e regolamentare ed aveva perciò determinato l’intervento della Prefettura. A seguito dell’ulteriore rifiuto del Vice Sindaco si è reso necessario, secondo l’opposizione, un intervenuto chiarificatore al Ministero dell’Interno. Tale intervento si è concretizzato in una nota con la quale il Ministero stesso, dopo aver sposato pienamente la tesi del gruppo consiliare, ha imposto al Vice Sindaco Scatena di convocare immediatamente il Consiglio comunale.
“L’ennesima figura barbina del Vice Sindaco Gertrude Scatena, un misto di impreparazione tecnica e malafede politica. Come si fa a dichiararsi sensibile al tema scuole e poi rifiutare per mesi all’opposizione una legittima richiesta di Consiglio comunale?” si legge nella nota dei Consiglieri di opposizione Francesco Piacente, Dina Bussi, Alessia Fantozzi, Anna Rita Mariani e Wilma Stati. “C’è voluto – si legge ancora – addirittura l’intervento del Ministero dell’Interno per ristabilire la legalità in questo comune, dopo che già il 3 ottobre la Prefettura aveva richiesto al Vice Sindaco Scatena di affrettarsi a convocare la seduta. Con una risposta di rifiuto al Prefetto, assolutamente inaccettabile, il Vice Sindaco aveva reso necessario l’intervento del Ministero dell’Interno, apostrofando l’opposizione come ‹‹incompetente in materia››. Una dichiarazione gravissima che oggi appare in tutta la sua assurdità e ricade gravemente addosso alla Vice Sindaco Gertrude Scatena con tutto il discredito personale e politico che essa comporta.”
“La gente – proseguono i Consiglieri di opposizione – non ne può più di assistere allo spettacolo indecente dell’Amministrazione Ciciotti. Ormai ne abbiamo viste di tutti i colori: prima la delibera di Consiglio comunale assunta senza numero legale e annullata dopo l’intervento del Prefetto; poi le dimissioni del Presidente del Consiglio, da otto mesi vacante per mancanza dei numeri della maggioranza; ora il rifiuto di un Consiglio comunale su un tema delicatissimo come la sicurezza delle scuole e il richiamo di Prefetto e Ministero dell’Interno. Cosa altro deve succedere per assumersi la responsabilità e dimettersi? Perché per mesi ha rifiutato il Consiglio comunale? Cosa doveva essere coperto? Perché l’Assessore alla legalità Avv. Persia non ha preso posizione? Il Vice Sindaco – proseguono – che per troppo tempo ha riempito il paese di chiacchiere, decida davvero, finalmente, di dimettersi e dimostri di avere ancora un po’ di coerenza, dopo aver perso tutta la sua credibilità e dimostrato tutta la sua impreparazione tecnica e politica. Tuttavia, al di là del riconoscimento, scontato, da parte del Ministero della correttezza del nostro agire, una vittoria sul punto ci interessa poco. Quel che ci sta veramente a cuore è che l’Amministrazione comunale si faccia finalmente carico di dire tutta la verità sulle scuole del territorio. Non vorremmo che ora si inventino altri sotterfugi per evitare di parlare del problema in questione. Sarebbe l’ennesimo strappo alla democrazia e l’ennesima mancanza di rispetto verso gli alunni e le famiglie”.
Redazione.