Ha aggredito un assistente capo di 46 anni, schiaffeggiandolo e ferendolo.
È accaduto l’ultimo giorno dell’anno nel supercarcere di Via Lamaccio a Sulmona, dove un uomo, condannato all’ergastolo, ha picchiato per futili motivi il poliziotto, il quale ha passivamente subito la furia del detenuto 54enne.
Il poliziotto, soccorso dai colleghi, è stato condotto in infermeria del penitenziario e successivamente dimesso perché impossibilitato nella prosecuzione del servizio.
L’episodio è stato riferito da Mauro Nardella, segretario provinciale Uil, che ha espresso solidarietà per il collega ferito, dipendente ligio al dovere e lavoratore esemplare.
Un accadimento inspiegabile e, allo stesso tempo, preoccupante per tutti i colleghi in divisa dell’uomo, come affermato da Nardella, il quale sollecita l’Amministrazione penitenziaria all’allontanamento dell’ergastolano dal carcere di Sulmona, istituto che non può essere destabilizzato da simili eventi.
La notizia dell’aggressione, peraltro, fa luce sulla difficile situazione degli istituti penitenziari in Italia, non solo per chi si trova in stato di detenzione e spesso in condizioni di disagio, ma anche per chi presta servizio in queste strutture in altrettante disagiate condizioni lavorative; e serve anche a chiarire che chi lavora in carcere non sempre è come viene descritto dall’opinione pubblica, soprattutto alla luce degli ultimi gravi fatti di cronaca.
Claudia D’Orefice