Il dolore della famiglia Zaurrini per la prematura e tragica scomparsa del quindicenne Marco, è ancora bene impressa nella memoria della comunità celanese. Per non dimenticare ed anzia per non vanificare il sacrificio del giovanissimo studente, i famigliari hanno dato vita ad una associazione che si occupa di divulgare, soprattutto tra i più giovani, i buoni principi ed una corretta educazione stradale. Educare i giovani alla legalità, al rispetto delle norme e dei principi democratici e ad una guida sicura sulle strade per evitare incidenti stradali spesso tragici. E’ proprio questa la “mission” del progetto denominato “in strada per la vita con Marco nel cuore”, promosso dall’associazione vittime della strada, che è stato presentato ufficialmente nel corso di un incontro con la stampa nella sala consiliare del Municipio di Celano. Il progetto non solo ha ricevuto fin da subito il patrocinato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Santilli, ma è destinato alle scuole e comprende un percorso strutturato di educazione alla sicurezza sulle strade per prevenire incidenti. Sono previsti interventi di teoria nelle classi e interventi di pratica di guida sicura a cura di esperti. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato, oltre ad un buon numero di genitori, l’assessore comunale all’Istruzione Eliana Morgante, il consigliere comunale con delega alle politiche sociali Maria Antonietta Zaurrini, la preside dell’istituto scolastico Beato Tommaso Vincenza Medina, Sergio Villa dell’omonima autoscuola, Maria Paola Zaurrini responsabile locale dell’associazione vittime della strada, la giornalista Magda Tirabassi nelle vesti di moderatrice, la psicologa Marianna Baliva e l’istruttrice autista della Misericordia Simona Cerone. Nel corso dell’incontro è stato ribadito come il progetto nasca a seguito del drammatico incidente stradale verificatosi nel 2015 nel quale perse la vita il quindicenne Marco Zaurrini, un giovane studente che lungo la Tiburtina, venne travolto da un’auto mentre era bordo di un motorino. I genitori da quel momento hanno iniziato una battaglia per evitare che tragedie del genere possano ripetersi. Hanno dato vita ad una associazione che porta il nome di Marco e si sono fatti promotori di una serie di iniziative per richiamare l’attenzione delle istituzioni amministrative e scolastiche al delicato problema. Il corso, per la buona riuscita del quale è fondamentale la collaborazione dei genitori, per quest’anno prevede la partecipazione delle classi seconde e terze medie e sarà articolato in tre fasi: la prima riguarda le nozioni psicologiche dei fattori ed individuali nel compito della guida; la seconda verterà sulla conoscenza dei principali segnali stradali; la terza spiegherà cosa fare in caso di incidente da soggetto o spettatore. All’inizio ed al termine del corso una serie di test per valutare le nozioni acquisite e gli obiettivi raggiunti.