CENTRALE A SULMONA, IL PARTITO DEMOCRATICO NON POTEVA SAPERE

(ACRA) – “A poche ore dal Natale, una pessima notizia per decine di migliaia di cittadini abruzzesi che vedranno il proprio territorio (già ad altissimo rischio sismico) ulteriormente stuprato e devastato per via della costruzione di una centrale di compressione del gas nel territorio di Sulmona che ieri è stata decisa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri su proposta del capo del Governo Paolo Gentiloni. A una manciata di giorni dallo scioglimento delle Camere, l’esecutivo a guida PD non poteva prendere una decisione più scellerata per i destini dell’Abruzzo i cui abitanti, ne sono certo, non rimarranno inerti e non subiranno passivamente”. E’ netto e categorico il commento del Consigliere regionale ed esponente di Liberi e Uguali Leandro Bracco all’indomani di ciò che ieri è stato deliberato da Palazzo Chigi, ossia l’autorizzazione alla costruzione, da parte di Snam, di una centrale di compressione del gas nel capoluogo peligno. “Il sacrosanto diritto alla sicurezza dei cittadini – sottolinea Bracco – è stato messo in secondo piano rispetto agli interessi di una cerchia ristretta di attori economici. Anni di lotta di intere comunità e di amministrazioni di tutti i colori politici sono stati calpestati. Ciò che accadde tre secoli fa a Sulmona quando oltre mille persone persero atrocemente la vita a causa del terrificante terremoto che colpì soprattutto la Valle Peligna non ha insegnato nulla a coloro i quali, ieri, hanno preso una decisione assurda, illogica ma che soprattutto mette a repentaglio la vita di una moltitudine di cittadini”. “Per non parlare poi del fatto – specifica il Consigliere – che l’approvazione della costruzione della centrale di compressione spiana la strada alla realizzazione del metanodotto. E’ altamente probabile che l’esecutivo regionale non potesse non essere a conoscenza di ciò che Palazzo Chigi stava per mettere nero su bianco ai danni di una porzione amplissima di territorio abruzzese. E un ulteriore paradosso riguarda un’altra circostanza ben specifica ossia che i membri sia regionali che nazionali che sono stati protagonisti di questa decisione ‘lungimirante e rispettosa dell’incolumità pubblica’ indossano tutti la stessa casacca ovvero quella del Partito Democratico”. “Oramai – evidenzia Bracco – le chiacchiere stanno a zero. A contare sono solamente i fatti e proprio i fatti hanno provocato e stanno provocando scenari foschi e tetri che, ora dopo ora, stanno assumendo sempre più concretezza sia a Sulmona che nell’intera Valle Peligna. Il partito di cui faccio orgogliosamente parte starà sempre a fianco di tutti coloro i quali sono fermamente contrari alla realizzazione della centrale di compressione del gas. I motivi sono molteplici ma quello più importante porta il nome e cognome delle oltre mille persone che nel 1706 sono morte a causa del sisma di magnitudo 6.6 che sconquassò soprattutto Sulmona. I terremoti non si possono prevedere e appunto per questo motivo – conclude Leandro Bracco – costruire opere imponenti in un’area ad altissimo rischio sismico significa non avere il benchè minimo rispetto della tranquillità e incolumità che ogni cittadino ha il diritto di pretendere per la propria vita”. (Com)

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