Si era rivolto ad un conoscente, specializzato nel e-commerce, un residente dello scalo, affinché gli facesse da intermediario nella vendita di alcuni oggetti di famiglia dei quali aveva intenzione di sbarazzarsi. Nello “sgombero online” si era imbattuto in un uomo, proveniente da fuori città, che si era mostrato interessato ad una cantinetta porta bottiglie in legno.
All’appuntamento per la visione del manufatto si presenta un giovane distinto e ben vestito. Il ragazzo, a suo dire anche collezionista di bottiglie pregiate, è interessato all’acquisto di alcune in possesso del venditore e inizia a dare un’occhiata.
All’improvviso però, all’uomo squilla il cellulare e per rispondere in tranquillità si allontana, lasciando il potenziale acquirente da solo, pregandolo di continuare il mini tour in soggiorno tra liquori e vini di pregio.
Quando rientra, non più di cinque minuti dopo, l’uomo trova il giovane visibilmente nervoso, non vuole più comprare le bottiglie, ma solo la cantinetta che paga, allontanandosi in tutta fretta. Un paio di giorni dopo l’uomo ricorda di aver nascosto in un mobile in soggiorno i proventi delle vendite precedenti e va a controllare: è una cosa sola accorgersi che non ci sono più i 2.000 euro che vi aveva riposto e capire che è stato il giovane acquirente della cantinetta. Infatti, ripercorrendo mentalmente i fatti dei giorni precedenti, si accorge di aver ospitato solo lui, quindi lo chiama e gli dice che all’interno della stanza era posizionata una telecamera che aveva ripreso il tutto. Il giovane ammette di aver fatto un grosso errore con la promessa di restituire l’intera somma di danaro rubata, circostanza che però non avviene. A quel punto la vittima va diritto dai carabinieri della Stazione di Chieti Scalo a denunciare la cosa, fornendo agli investigatori anche il cellulare utilizzato dell’uomo. I militari non ci mettono molto ad identificare il giovane, che quindi è stato immediatamente denunciato alla Procura di Chieti per furto aggravato.