Oggi abbiamo fatto una visita nel sito archeologico di Colle Petto della Corte, che ai più sembrerà strano ma fa parte del territorio di Celano a confine con Gagliano Aterno e Collarmele.
Passando per il paese di Collarmele, appena fuori dell’abitato, di fronte la centrale elettrica, si gira a sinistra e ci si infila in un canalone chiamato “il Vallone”. Terminato detto canale finisce l’asfalto ed inizia uno sterrato (si può fare anche con un’auto normale non troppo bassa).
Appena inizia lo sterrato ci troviamo di fronte ad un incrocio, a sinistra si va verso “Fonte Cituro” e dritti si va verso “Baullo”. Si va dritti, e dopo scarsi 4 Km prima del piano di Baullo (riconoscibile), si arriva ai piedi di Colle Petto della Corte.
Questo territorio, è interessato da fenomeni di antropizzazione sin dai tempi remoti, come dimostrano i centri fortificati di epoca italica di Colle Montone e Colle Petto della Corte.
Il luogo ha recepito nel corso dei secoli l’insediamento di nuclei abitativi e l’edificazione di complessi religiosi come il castello di Baullo, da cui prende il nome la piana, la Chiesa di S. Scolastica e l’oratorio di S. Francesco D’Assisi, entrambi oggetto della donazione alla Badessa del Convento di S. Chiara come risulta nella bolla di Fra Egidio Vescovo di Sulmona del 4 Dicembre 1286.
Itinerario dei feudatari celanesi per raggiungere il Castello di Gagliano, luogo di transito per mercanti e posto privilegiato per briganti, esso viene “animato” nella superstizione popolare da figure maligne e consacrato dalla fede nella “presenza” di madonne e santi (Madonna del Carmine – S. Francesco D’Assisi).
Questo Centro fortificato, di epoca preromana, chiamato anche Oppida o Castella, situato sulla sommità di un rilievo collinare, consisteva in un possente recinto formato da blocchi di pietra.
Essendo dislocati in posizione strategica, la loro funzione era quella di ricovero, controllo e difesa del territorio.
Giancarlo Sociali