Ci Sono Migliaia Di Imprese Che, Senza Sostegni Adeguati, Rischiano Di Non Riaprire Più Dopo Lo Stop.
Il Decreto Cura Italia è una prima importante risposta all’emergenza economica causata dal Coronavirus. Avremmo però preferito un approccio più mirato, per avere misure più incisive: gli interventi a pioggia rischiano di essere onerosi e al tempo stesso inefficaci e poco equi, come evidente sul fronte del fisco: troppi mini-rinvii, bisogna dare più tempo alle imprese. Anche gli indennizzi per le imprese del terziario sono di corto respiro: l’importo di 600 euro è chiaramente insufficiente, escludendo oltretutto agenti e rappresentanti di commercio e professionisti iscritti agli albi. Lo stesso problema si rileva sullo stop ai versamenti: il tetto di 2 milioni di ricavi taglia fuori realtà come i gestori carburanti, caratterizzate da un volume di vendite molto alto ma da margini molto stretti. Pure il credito di imposta sugli affitti, così, è poco funzionale: bisogna aumentarne il valore ed estenderlo anche alle affittanze di azienda – tipiche di centri e gallerie commerciali, ma anche di tante attività di vicinato, nei centri storici e non solo – e al turismo, settore che ha visto azzerare i fatturati di tutti gli operatori. “Mancano misure specifiche per le attività che sono state obbligate a chiudere, dai negozi di moda al commercio su aree pubbliche – ha dichiarato Pietro Leonarduzzi, della Presidenza regionale di Confesercenti – Nel provvedimento è rientrata dalla finestra anche la lotteria dello scontrino, che era stata giustamente rimandata nelle bozze del DL. Non faremo mancare il nostro supporto e la nostra collaborazione per la soluzione dei gravi problemi delle aziende del territorio”. Per la Confesercenti del Centro Abruzzo sono apprezzabili gli interventi sul lavoro, anche se le disponibilità potrebbero essere insufficienti. Mentre sul credito alle imprese registriamo decisi passi avanti, dalle misure sul Fondo Centrale di Garanzia a quelle per la moratoria dei prestiti di PMI e microimprese. La Confesercenti ribadisce che ci sono, però, tantissime imprese, soprattutto del Centro Abruzzo, che, senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire più dopo lo stop da coronavirus. Per l’Associazione di categoria, è necessario l’impegno di tutti: daremo massima collaborazione sia al Governo centrale che regionale, oltre che a tutti i comuni dell’area, per uscire al più presto da questa fase difficile e mettere a punto il supporto necessario alle imprese. “In particolare, lavoreremo su progetti e azioni che, al termine di questo periodo epidemico – ha dichiarato Angelo Pellegrino, referente dell’Area Centro Abruzzo di Confesercenti – Progetti utili per il rilancio delle imprese e delle comunità, a partire dagli investimenti, dall’istruzione, dalla formazione e dal sostegno al mercato del lavoro”.