Al Consorzio di Bonifica interno si gioca al tanto meglio tanto peggio. Nonostante il Presidente Schiavitti, abbia fissato per il 15 di Gennaio 2017 la data per le nuove elezioni, dopo la sentenza del TAR che si è dichiarato incompetente sul ricorso presentato da un candidato escluso dalle liste, la Coldiretti ha chiesto alla Regione di costringere il Presidente a convocare un Consiglio con all’ordine del giorno non la convocazione delle elezioni ma solo il punto relativo alla mozione di sfiducia al Presidente, mentre la convocazione delle elezioni, atto già formalizzato dal Presidente ma che deve essere ratificato dal Consiglio, dovrebbe essere fatto da un “Commissario ad acta”.
“Confagricoltura non ci sta a questi teatrini di cui non si conoscono le finalità” afferma Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila “si andrà a votare il 15 di gennaio la prima data utile dopo il referendum e la lunga pausa natalizia, con le stesse liste presentate a ottobre e con l’assurdo che due degli attuali esponenti che chiedono la sfiducia del Presidente si ritrovano compagni di viaggio di Schiavitti e Margiotta nella stessa lista. Confagricoltura denuncia in modo chiaro le interferenze politiche in queste elezioni che sono viziate da tante aspettative e legate alle prossime amministrative in alcuni comuni. Fa specie, però, che agricoltori che si erano candidati nella lista unitaria delle organizzazioni professionali, all’ultimo momento hanno preferito liste indistinte con nomi di fantasia senza uno straccio di programma sulle cose da fare a beneficio dei consorziati” Conclude Lobene.
Confagricoltura L’Aquila rimarca l’estrema pericolosità della nomina di un Commissario, magari un funzionario pubblico, che in vista della predisposizione del bilancio di previsione farà quadrare i conti con l’aumento dei contributi consortili.
Confagricoltura ricorda che l’attuale amministrazione formata da agricoltori e con l’appoggio delle Organizzazioni agricole ha attuato una politica di contenimento di costi, ristabilendo equità tra i territori sul cartelle consortili, con il risultato di una riduzione consistente del debito senza nuovi aumenti di contributi.
Per proseguire l’azione di risanamento, le Organizzazioni agricole avevano deciso di riconfermare quasi totalmente i componenti uscenti anche se il nuovo Presidente sarebbe scaturito dall’esito delle elezioni. Ma questo non è parso piacere alla politica locale che ha lavorato per dividere gli agricoltori.