CORONAVIRUS. SANIFICAZIONE AMBIENTI, MEGLIO IL PEROSSIDO DI IDROGENO DELL’OZONO

Il Perossido di Idrogeno è una sostanza totalmente innocua per l’uomo e per l’ambiente, permette di effettuare rapide sanificazioni degli ambienti, e non causa danni ai materiali e agli impianti.

Il Perossido è inoltre consigliato dal ministero della Salute per la sua efficacia contro il Covid-19.

Molte aziende hanno e stanno riaprendo i battenti dopo la chiusura del 14 aprile,  il Dpcm 10 aprile 2020 ha raccomandato, tra le altre cose ad aziende e negozi di procedere con interventi di sanificazione da rischio Coronavirus dei propri locali, prevedendo un credito d’imposta specifico per i costi sostenuti.

Come più volte ripetuto dagli esperti,  una semplice disinfezione delle superfici non è sufficiente a sanificare completamente un ambiente da Covid-19, in quanto gli agenti patogeni rimarrebbero sospesi nell’aria e in poco tempo si andrebbero a depositare nuovamente superfici.

Un fatto che induce a capire che una sanificazione ambientale deve essere totale, sia dell’aria che delle superfici, questo si può fare ricorrendo  ad aziende esperte che conoscano le modalità di intervento più efficaci per ogni tipo di locale.

Per una sanificazione completa in molti si stanno affidando ad aziende specializzate che utilizzano l’ozono, mentre altri si affidano perossido d’idrogeno, le principali differenze fra queste due opzioni sono:

“Il perossido d’idrogeno “(conosciuto più comunemente come acqua ossigenata) è un composto chimico con funzione di disinfettante che è stato esplicitamente consigliato dal Ministero della Salute per la prevenzione da Coronavirus negli ambienti sanitari:

    In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus […] sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.

In termini generali, rispetto all’intervento con perossido d’idrogeno, il trattamento di sanificazione con ozono presenta diversi svantaggi operativi che non bisogna sottovalutare nel caso di interventi di sanificazione da Covid-19, soprattutto in ambienti delicati come strutture ospedaliere, uffici, camere d’albergo, aziende con macchinari, ecc.

SVANTAGGI:

        Possibili danni ai materiali

        L’ozono è un gas irritante e aggressivo, che deve essere impiegato da personale altamente specializzato e non da “sanificatori improvvisati”. A differenza del perossido di idrogeno, l’ozono richiede macchinari in grado di erogare grosse concentrazioni di soluzione nebulizzata. Ogni microrganismo viene ucciso a concentrazioni diverse, motivo per cui non si può conoscere con esattezza la concentrazione da utilizzare, tranne nel caso in cui non venga eseguito un test preliminare di ricerca di carica microbica specifica. Molte aziende di sanificazione che utilizzano l’ozono spesso saltano questo passaggio e tendono direttamente a saturare l’aria con alte concentrazioni di ozono, provocando danni ai materiali e alle superfici (questo può avvenire ad esempio con il pvc o con le apparecchiature elettromedicali).

    Tempi di intervento più lunghi

    Il secondo aspetto negativo è la tempistica di intervento, poiché la sanificazione con ozono richiede molto più tempo della sanificazione con perossido di idrogeno. Inoltre, il decadimento del perossido è estremamente più veloce di quello dell’ozono, anche in presenza di macchine ozonizzatrici capaci di distruggere l’ozono prodotto a fine trattamento. Utilizzando il perossido di idrogeno dopo circa 30 minuti si possono occupare gli ambienti.

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