La previsione di Ilaria Capua sull’uscita dalla pandemia non è rosea ma per la virologa si sta andando nella direzione giusta, con la speranza di mantenerlaQuanto durerà la pandemia? La domanda non ha e non potrà avere una risposta, per lo meno non a breve.
In tanti provano a dare rassicurazioni ma qualunque risposta in questo momento non è altro che una previsione, che può essere più o meno attendibile. Ci sono quelle più ottimiste e quelle più pessimiste, ma ora lo spettro dell’incertezza è ancora troppo ampio anche per gli studiosi. Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center della Università della Florida, è stata ospite di Giovanni Floris a Di martedì e ha provato a fare una stima su quando si uscirà dalla pandemia sulla base delle sue attuali conoscenze in merito al coronavirus e alle campagne vaccinali.
“Le prospettive che abbiamo sono strettamente legate all’efficacia della campagna di vaccinazione, come questa verrà condotta nei vari Paesi. È molto importante che determinate persone vengano vaccinate prima e io aggiungo che noi qui (in Florida, ndr) siamo già abbastanza avanti con la seconda vaccinazione e si cominciano a sentire notizie su fenomeni che sono associati alla seconda vaccinazione”, ha detto Ilaria Capua in collegamento con Giovanni Floris. “Si vedono casi di spossatezza, mal di testa e affaticamento. Anche questo entrerà come fattore di critica o gancio per creare confusione”, ha proseguito la virologa, spiegando quali possono essere alcuni degli effetti indotti al vaccino, ampiamente studiati durante i trials, in linea con gli effetti di molte altre vaccinazioni ormai di routine. Si tratta di effetti passeggeri e di breve durata, che in forma più o meno lieve compaiono come reazione del corpo alla somministrazione.
“Ci vuole lucidità in questo momento. Se noi gestiremo bene la campagna di vaccinazione e per tutto il 2021 cercheremo di abbassare il numero di focolai, nel 2022 la popolazione sarà vaccinata, quindi si potrà circolare con molte meno mascherine”, ha ipotizzato Ilaria Capua introducendo gli scenari che si potrebbero verificare da qui ai prossimi mesi, senza alimentare false speranze. “Mi dispiace, io non credo che prima del 2023 ci sarà un ‘libera tutti’. Ci vuole tempo per vaccinare le persone e per gestire un fenomeno trasformazionale come una pandemia”, ha concluso la direttrice dell’One Health Center della Università della Florida. Il sottinteso di Ilaria Capua è che per i prossimi anni dovremo ancora fare i conti con mascherine e distanziamento sociale, le uniche difese contro un virus contro il quale si sta lavorando a ritmi serrati per trovare le cure ma, soprattutto, vaccini adeguati.