Dal 13 al 15 settembre nella Marsica la Celebrazione nazionale della Giornata del Creato di settembre promossa dalla CEI

«SPERA E AGISCI CON IL CREATO»

La diocesi di Avezzano è stata scelta dalla Cei per la Celebrazione nazionale della 19ª Giornata per la custodia del Creato, che si terrà dal 13 al 15 settembre. La Chiesa locale marsicana sarà un palcoscenico privilegiato dal quale attingere idee, proposte, riflessioni, buone pratiche che animano le diocesi italiane. La Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, promossa dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, ricorre il 1° settembre e segna l’inizio del Tempo del Creato, che si conclude il 4 ottobre, festa liturgica di san Francesco d’Assisi. «Spera e agisci con il creato»: è il tema della Giornata ed è riferito alla Lettera di san Paolo ai Romani 8, 19-25: l’apostolo sta chiarendo cosa significhi vivere secondo lo Spirito e si concentra sulla speranza certa della salvezza per mezzo della fede, che è vita nuova in Cristo.

Ricco il programma delle tre giornate messo a punto dall’equipe diocesana di Pastorale sociale e del lavoro (coordinata dai delegati diocesani e regionali Maria Giampietro e Nicola Gallotti) in collaborazione con la Conferenza episcopale abruzzese e molisana, il Comune di Avezzano, il Comune di Tagliacozzo, il Comune di Magliano dei Marsi.

Le celebrazioni si apriranno venerdì 13 settembre a Tagliacozzo, alle 17, presso il Teatro Talia con i saluti istituzionali. A seguire l’introduzione al tema sarà a cura di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, e la meditazione biblica sarà tenuta da Massimo Aprile e Anna Maffei, pastori Battisti. Alle 17.45 la tavola rotonda, moderata da Angela Trentini, giornalista Tgr Abruzzo, sul tema «Le aree interne segni di speranza» animata da: monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Comece, che farà un focus su «Il cammino ecclesiale a fianco delle aree interne»; Franco Salvatori, professore Università di Tor Vergata, che relazionerà su «Aree interne e sviluppo del territorio»; Giovanni Teneggi, direttore Confcooperative Reggio Emilia, che offrirà il suo punto di vista su «Le cooperative di comunità: una opportunità sociale». Sul palco anche video e testimonianze di buone pratiche locali a cura di Marsica experience e Marsicaland. Alle 19.30 la conclusione dei lavori sarà affidata   al vescovo dei Marsi, Giovanni Massaro. Sabato 14 le iniziative si terranno a Magliano dei Marsi, presso il Centro Biodiversità di via Pascolano. L’appuntamento è a Magliano, alle 9,30, nella «Riserva orientata Monte Velino» dove, dopo l’accoglienza iniziale, partirà una piacevole «Passeggiata ecologica» di un paio d’ore, con preghiera ecumenica itinerante, fino alla Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo. Lì un momento di preghiera e il pranzo al sacco e nel pomeriggio una visita guidata all’antica e bellissima chiesa. Domenica 15, la giornata conclusiva con la celebrazione eucaristica delle 11, che presieduta dal vescovo Giovanni Massaro, sarà trasmessa in diretta su Rai Uno dalla Cattedrale di Avezzano.

La partecipazione alle giornate è stata aperta in maniera speciale anche alle scuole superiori della Marsica e, essendo il tema della custodia  del Creato caro anche alle altre confessioni, l’invito è stato rivolto alla comunità Valdese, a quella Ortodossa e a quella Musulmana del territorio marsicano. Inoltre, su invito della diocesi, “Appennini for all” renderà inclusiva la passeggiata ecologica del 14 settembre, rendendosi disponibile all’accompagnamento dei disabili. Per organizzare al meglio la tre giorni i promotori dell’evento suggeriscono l’iscrizione ai vari eventi attraverso il link

https://www.diocesidiavezzano.it/?option=com_content&view=article&id=578.

 La prenotazione è solo un aiuto agli organizzatori, si può partecipare e vivere gli eventi anche senza iscrizione effettuata.

«Il mese di settembre – spiega il vescovo di Avezzano, mons. Giovanni Massaro – è il tempo che la Chiesa dedica ad un tema molto importante: la custodia del Creato. Ogni cittadino, ad ogni livello della società, deve sentirsi coinvolto nel compito di tutelare e preservare la nostra casa comune. Quest’anno, in modo particolare, il nostro territorio è interessato direttamente in questa missione, essendo chiamato ad ospitare su scala nazionale la 19esima Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. Protagonista di questa tre giorni sarà la bellezza del territorio. Le giornate saranno scandite da un convegno sul tema delle aree interne, da una passeggiata ecologica e preghiera ecumenica che si svolgerà in alcuni tra i luoghi più suggestivi della nostra amata terra marsicana, e si concluderanno domenica con la Celebrazione eucaristica trasmessa in diretta su RAI 1 alle 11. La Chiesa marsicana vuole, ancora una volta, unire le forze, camminare insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, e contribuire a “ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti”».

Le tematiche affrontate nei giorni scaturiscono dai preziosi input presenti nel Messaggio del Papa per la Giornata del creato. «La terra è affidata all’uomo, ma resta di Dio». Per questo, scrive il Papa, «pretendere di possedere e dominare la natura, manipolandola a proprio piacimento, è una forma di idolatria». «È l’uomo prometeico, ubriaco del proprio potere tecnocratico che con arroganza mette la terra in una condizione “dis-graziata”, cioè priva della grazia di Dio», prosegue Francesco, che cita Benedetto XVI: «Non è la scienza che redime l’uomo. L’uomo viene redento mediante l’amore, l’amore di Dio in Cristo, da cui niente e nessuno potrà mai separarci». La salvaguardia del creato è una questione, oltre che etica, eminentemente teologica: «In gioco non c’è solo la vita terrena dell’uomo in questa storia, c’è soprattutto il suo destino nell’eternità, l’eschaton della nostra beatitudine, il Paradiso della nostra pace, in Cristo Signore del cosmo, il Crocifisso-Risorto per amore». Sperare e agire con il creato, conclude quindi Francesco, «significa allora vivere una fede incarnata, che sa entrare nella carne sofferente e speranzosa della gente, condividendo l’attesa della risurrezione corporea a cui i credenti sono predestinati in Cristo Signore».

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