Giunge in redazione un comunicato durissimo dell’Atletico Civitella Roveto che si trova una sconfitta a tavolino, un punto di penalizzazione e 150 € di ammenda per non aver potuto giocare una partita indipendentemente dalla volontà della società rovetana. Inoltre se la Federazione avesse sin da subito accettato l’ipotesi di giocare il match al Gran Sasso, probabilmente questa situazione non si sarebbe mai venuta a creare. Gravi colpe dunque ricadono sulla testa di Ortolano che ora dovrà fornire spiegazioni alla società del presidente Mancini e a tutti gli appassionati di Prima Categoria. Sarebbe molto serio se il presidente Daniele Ortolano rassegni le proprie dimissioni, perché una farsa grottesca come questa non si era mai vista. Anche perché come abbiamo scritto nel pezzo in cui abbiamo pubblicato la decisione del giudice sportivo (clicca qui per approfondire), tutti gli impianti delle squadre del girone A di Prima Categoria sono inagibili dal punto di vista dell’ordine pubblico o per le stesse ragioni che hanno portato a dichiarare il Comunale di Magliano dei Marsi inagibile per le tribune. Dunque come si farà per il resto delle gare? La prossima trasferta marsicana sarà il big match di Celano: dove si potrà giocare visto che la tribuna coperta è ad oggi inagibile? Vedremo quale sarà la soluzione di comodo che gli organi preposti prenderanno. Intanto chi risarcirà il danno dell’Atletico Civitella Roveto?
Ancora più stucchevole le telefonate che avrebbero ricevuto i dirigenti rovetani dalla Federazione che li ha invitati a non alzare polveroni, promettendo la ripetizione della gara. Non resta davvero che stendere un velo pietoso su questa vicenda che fa uscire fuori un’inadeguatezza di fondo nella gestione da parte del Comitato abruzzese della FIGC.
Di seguito tutta l’amarezza espressa dall’Atletico Civitella Roveto
“Oggi è stata diramata la decisione della Federazione riguardante il mancato incontro tra la nostra squadra e L’Aquila. L’Atletico Civitella perde a tavolino la partita, subisce un punto di penalizzazione in classifica e gli viene inflitta un’ammenda di 150€.
Il vergognoso esito arriva dopo una settimana travagliata; una settimana in cui abbiamo ricevuto addirittura telefonate da parte dei vertici federali in cui venivamo rassicurati con un rinvio dell’incontro e invitati ad abbassare i toni per l’inevitabile polverone sollevato.
Lo scopo delle telefonate era quello di rassicurare il nostro ambiente. Poiché probabilmente la partita sarebbe stata recuperata non era necessario continuare a fare polemiche.
Oggi è stata presa l’ennesima decisione infame che condanna la nostra squadra e mette in luce l’incoerenza di quelle persone che dovrebbero garantire il regolare svolgimento di un campionato.
Siamo avviliti e sfiduciati per questa dimostrazione di incapacità da parte della federazione la quale, senza alcun rispetto, infanga il nome della nostra squadra, della nostra società e di un paese intero.
A questo punto la valutazione di ritirare la squadra dal torneo diventa obbligatoria e doverosa.”