ELEZIONI AVEZZANO. 6 DOMANDE A CHIARA COLUCCI CANDIDATA CON DE ANGELIS SINDACO

1 – Cosa l’ha spinta a presentare la sua candidatura in queste elezioni amministrative?

Ritengo che sia ormai ineludibile un vero rinnovamento della politica locale e, conseguentemente, un rinnovamento generazionale. La nostra città ha tante potenzialità inespresse, che hanno bisogno di idee e persone nuove per poterle concretizzare. Serve, però, l’impegno diretto di noi giovani, che abbiamo il dovere di non attendere più passivamente che qualcuno operi al nostro posto, bensì quello di agire in prima persona.  È ora di una inversione di tendenza: la nostra generazione deve passare dalla “fuga da Avezzano” all’ “impegno per Avezzano”.  Sono piena di entusiasmo e sono ansiosa di dare il mio contributo alla crescita della città.

2 – Perché ha scelto di candidarsi con Gabriele De Angelis?

La mia voglia di fare ha trovato casa nella persona di Gabriele De Angelis, il quale ha per Avezzano un progetto concreto di sviluppo, che mira a far tornare la città a ricoprire il ruolo che le compete. Non meno importante è il fatto che, in questo suo progetto, ha deciso di riservare un ruolo fondamentale alle nuove generazioni e alle idee di innovazione che solo noi giovani possiamo apportare. Per questo motivo, ed anche per la profonda stima che ho per Gabriele De Angelis come professionista e come uomo, ritengo che il posto migliore dove poter esprimere ciò che rappresento io come giovane, come donna, come professionista, sia nella coalizione che lo sostiene.

3 – Secondo Lei quali sono le priorità da affrontare per la città di Avezzano?

L’attività di una amministrazione seria non può focalizzarsi solo su alcuni obiettivi tralasciandone altri: Avezzano è una città che deve avere ambizioni e quindi deve dotarsi di una classe dirigente in grado di giocare tante partite contemporaneamente. Ovvio però che il tema del lavoro sia un’urgenza stringente, sia per una questione di sviluppo economico dell’intero territorio, sia soprattutto per arginare il devastante fenomeno della fuga delle nuove generazioni dalla nostra città. Solo investendo risorse (in tutti i settori: da quello storico dell’agroalimentare a quelli dei servizi, della cultura e della formazione) possiamo riuscire a creare nuove opportunità per i giovani e non solo.

4 – Come giudica l’operato dell’amministrazione uscente?

Non voglio impantanarmi in discussioni sterili, figlie di un vecchio modo di fare politica. Un modo che, per età e formazione, non mi appartiene. Preferisco parlare di ciò che si può fare nella nostra città piuttosto che perder tempo nell’inutile esercizio del rimpallo delle responsabilità. È certo, però, che Avezzano merita di occupare un posto di maggior rilievo di quello che occupa ora.

5 – Quale sarà l’argomento sul quale focalizzerà la sua campagna elettorale?

Sono tante le idee che ho in mente e che vorrei veder realizzate nella mia città. Punti nodali, però, per me e per i giovani che vorrei rappresentare, sono quelli della formazione e del lavoro. Non possiamo ignorare che solo investendo in cultura ed in sostegno alle attività produttive, tutto il tessuto connettivo della città e dell’intero territorio può tornare ai livelli che gli spettano di diritto. Dal potenziamento dell’Ateneo esistente, allo sviluppo infrastrutturale dei quartieri e delle frazioni, dal rilancio delle attività non solo del centro cittadino, allo studio di forme di sostegno a chi, giovani e non, voglia intraprendere o sviluppare un’idea di impresa. Avezzano può e deve mettere in campo interventi ambiziosi, di cui questi sono solo uno scarno esempio. Io voglio dare il mio contributo per far sì che ciò avvenga.

6 – Come valuta il clima elettorale che si sta respirando in città?

È la mia prima esperienza in una competizione elettorale. Credo che i toni accesi, quando non sfocino nelle calunnie e nelle offese, possano essere conseguenza di una competizione elettorale combattuta come quella che stiamo affrontando in questi giorni. Per quanto mi riguarda, sto cercando di cogliere solo gli aspetti postivi di questa avventura, mettendoci tutto il mio entusiasmo, e, fortunatamente, ne vedo altrettanto intorno a me. Faccio parte di una coalizione affiatata, che non perde mai di vista l’obiettivo principale: il bene della collettività.

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