1 – Cosa l’ha spinta a presentare la sua candidatura in queste elezioni amministrative?
La scelta di candidarmi è stata la naturale conseguenza della mia forte motivazione. Ho solide origini marsicane, pur essendo vissuto per molti anni a Roma. Ho scelto anni fa di tornare a vivere in questa terra e per questa terra, tra tante possibili alternative. L’ho scelta perché sento un forte legame, la voglia di fare qualcosa di buono per una comunità che ha mille risorse inespresse. L’ho scelta perché la amo, e non era questa la scelta più conveniente. E per questa terra voglio il meglio. Questo è il motivo per cui ho deciso di partecipare attivamente alla rinascita di Avezzano con Gabriele De Angelis.
2 – Perché ha scelto di candidarsi con Gabriele De Angelis?
La mia città ideale dovrebbe essere amministrata da una persona seria, motivata, ambiziosa, lungimirante, generosa, attenta alle esigenze di tutti, aperta al dialogo ed al confronto. Gabriele De Angelis è un vincente e rispecchia fedelmente questo profilo. Avezzano potrà rinascere solo se governata da persone di alto spessore morale, professionale, umano. Gabriele De Angelis ed il suo programma sono la nostra garanzia.
3 – Secondo Lei quali sono le priorità da affrontare per la città di Avezzano?
E’ inutile nascondersi: bisogna rilanciare l’occupazione e poi ancora l’occupazione, sostenere la piccola e media impresa locale che costituisce il tessuto sociale della città da quando le grandi industrie hanno almeno in parte abbandonato il nostro territorio. E’ possibile farlo potenziando lo strumento del microcredito, la cui paternità è di De Angelis, abbattendo le imposte locali grazie anche ad una decisa revisione delle spese comunali correnti, intercettando tutte le opportunità offerte dai Fondi Europei in modo da non lasciarsi sfuggire neanche la più minima possibilità di investire sul territorio, ripensando il Nucleo Industriale in modo da favorire insediamenti che garantiscano produzioni di qualità e altamente competitive. Abbiamo poi due miniere ancora tutte da valorizzare: la L-Foundry nel settore della microelettronica e la filiera agroalimentare.
4 – Come giudica l’operato dell’amministrazione uscente?
Lo stato in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti e non spetta al sottoscritto giudicare. Saranno sicuramente i cittadini ad esprimere il loro giudizio il prossimo 11 Giugno. Da persona che vive tutti i giorni la realtà cittadina, posso dire di essere seriamente preoccupato dall’immobilismo dell’attuale amministrazione, che soltanto nelle ultime settimane mostra un’improbabile movimentismo con numerosi tagli di nastri e per le distese di asfalto “ad personam”. Il sindaco uscente ha fatto una gestione alla giornata, una politichetta all’antica, senza un serio programma strategico e senza alcuna stella polare da seguire per il futuro. E’ ora di mettere da parte i giochi di potere e la politica clientelare. Ritengo sia necessario tornare a seguire la bussola che ogni amministratore locale dovrebbe avere sempre nel taschino: la bussola del bene comune, una categoria purtroppo dimenticata.
5 – Quale sarà l’argomento sul quale focalizzerà la sua campagna elettorale?
Oltre al lavoro di cui ho parlato poc’anzi, che deve essere tema centrale, sono tanti gli argomenti su cui ritengo sia necessario lavorare in maniera rapida ed efficace. La sicurezza ed il decoro urbano sono aspetti prioritari per rendere la nostra città accogliente in primis per chi ci vive ma anche per chi ci investe, chi ci lavora, chi la visita. La difesa di importanti presidi come il Tribunale e l’Ospedale è un dovere civile, per Avezzano e per la Marsica. L’inserimento in pianta stabile di Avezzano in circuiti virtuosi come, ad esempio, quello dello “Slowfood”, valorizzando tutto il comparto agroalimentare e le nostre eccellenze a km0, darebbe certamente una spinta energica al turismo. Investire in cultura e migliorare l’offerta universitaria e le strutture di supporto costituirebbe un chiaro segnale di prospettiva futura per i nostri giovani. Lo sport per tutti, dai bambini agli anziani, alle persone con disabilità, con strutture ed iniziative che favoriscano l’accesso all’attività motoria.
Per realizzare tutto questo è necessario però tornare ad amare Avezzano. Significa riscoprire la sua identità e la sua vocazione, significa capire “cosa si vuol fare da grandi” e avere una chiara visuale per il prossimo futuro, vuol dire elevare il livello di bellezza della città e aprire le porte al dialogo ed al confronto con altre realtà locali, nazionali ed internazionali. Si deve tornare a parlare di Avezzano. Ovunque, a testa alta, con orgoglio.
6 – Come valuta il clima elettorale che si sta respirando in città?
Non mi piace. Il sindaco uscente non tollera alcuna critica, sfugge al dibattito, i suoi sodali attaccano chiunque osi esprimere un motivato dissenso dall’attuale modo di gestione del potere. Incredibili e vergognosi gli attacchi di persone vicine a Di Pangrazio ad un manager di livello internazionale come Galbiati che da oltre 30 anni lavora per il bene della nostra terra. E forse è proprio questo modo di affrontare la politica il motivo per cui tante persone non credono più al valore della politica stessa. Darei un segno di discontinuità: parliamo, comunichiamo, contestiamo e proponiamo, sogniamo, costruiamo e realizziamo. Solo in questo modo potremo dare credibilità alle nostre intenzioni. Io ci credo. Voltiamo pagina. Insieme.