ELISABETH KALHAMMER, L’ULTIMA DOMESTICA DEL FUHRER RIVELA ALCUNI SEGRETI DI CASA HITLER

Non mangiava carne, puro vegetariano,  ma era golosissimo di torta di mele, andava a letto tardi e si svegliava solo alle due del giorno dopo, beveva acqua tiepida. Adolf Hitler visto dalla sua domestica. L’ultima testimonianza sulla vita privata del dittatore nazista arriva dalla voce di Elisabeth Kalhammer, che raccontava nel 2014 al giornale austriaco Salzburger Nachrichten la sua esperienza a Berghof, lo chalet alpino di Hitler nell’Obersalzberg (Germania del sud) dal 1943. L’anziana donna rivela qualche abitudine non ancora nota del più grande criminale politico della storia. Come il fatto che si alzasse di notte per andare in cucina, dove pretendeva di trovare la ‘torta del Fuhrer’, con pezzi di mela rigorosamente allineati, noci e uva passa. Ricorda anche il clima rigidissimo di una casa in cui vigeva una regola di ferro: ”Quello che veniva detto non doveva essere riportato al di fuori in nessuna circostanza”. Una volta la trasgredì, rispondendo ad un’amica al telefono di non poter uscire perché ”qui proiettano un film”. Risultato: divieto di uscire per una settimana. Elisabeth racconta di aver accettato il posto perché si trattava di un’offerta che a quel tempo non si poteva rifiutare. La madre era fermamente contraria, spiega, ma migliaia di ragazze avrebbero voluto essere assunte come impiegate nell’entourage di Hitler. Lei, del dittatore responsabile dell’Olocausto, non sapeva molto. Neppure aveva idea di dove risiedesse quando fu assunta: ”Che vergogna. Ma feci finta di saperlo…”. ”Non ho mai incontrato questo piccolo uomo per fortuna, questo mi è stato risparmiato”, dice, sottolineando di averlo solo intravisto qualche volta. Era invece costretta a confrontarsi costantemente con gli uomini delle SS addetti alla sicurezza del Fuhrer. Non le piacevano affatto, giura, ma a loro doveva sempre spiegare e dimostrare cosa facesse e cosa avesse intenzione di fare. Porre domande era possibile, ma rigorosamente attinenti al suo lavoro: ”Mi era permesso pensare, parlare no”. Quando il Fuhrer era in casa si tenevano grandi ricevimenti. Hitler mangiava tardi, la sera, aveva una cuoca personale, la sua dieta rigorosa non prevedeva la carne, e beveva soltanto acqua tiepida. Studiava le tattiche militari fino a tarda notte e ”raramente si alzava prima delle due, il giorno dopo”. Elisabeth che è stata una delle dodici dipendenti del servizio domestico del dittatore nazista, ha invece un ottimo ricordo della compagna – sposata un giorno prima del suicidio – Eva Braun: era una ”gran brava persona”. La donna faceva confezionare vestiti all’ultima moda e si rallegrava delle visite degli amici, ma era anche attenta che al personale non mancasse nulla. Mentre a casa di Elisabeth si pativa la fame, a Berghof le veniva concesso di sedere a una tavola sempre pulita e fresca per mangiare e bere succo di mela e acqua di Gastein. E a Natale ricevevano in dono la lana per fare le calze da mandare agli uomini al fronte: lei le inviò a suo fratello.

 

 

 

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