La Commissione Agricoltura si è riunita ieri per esaminare il provvedimento che contiene il Regolamento per la gestione faunistico – venatoria degli ungulati. La discussione è stata rinviata e proseguirà nel corso della prossima seduta. “La necessità di modificare il Regolamento – spiega il Presidente della Commissione Agricoltura Antonio Innaurato – nasce dall’esigenza di affrontare l’emergenza cinghiali che è sempre più sentita dalla collettività. Si tratta di un fenomeno che cresce costantemente e sta causando ingenti danni alle colture tali da comportare forti ripercussioni sul comparto agricolo, i cui operatori sono sempre più penalizzati e disorientati. Questo alimenta il pericolo di abbandono delle aree rurali – sottolinea Innaurato – che produce effetti negativi anche sulle componenti ambientali e paesaggistiche del territorio. Non meno importante è il timore per l’incolumità dei cittadini a causa dei frequenti incidenti stradali, a volte mortali, che ormai rappresentano un problema di ordine sociale. L’entità dei risarcimenti a carico della Regione Abruzzo, inoltre, ha assunto dimensioni importanti nonostante i danni vengano risarciti solo in parte considerando la norma sul de minimis; si tratta comunque di un importo insoddisfacente per aziende che molto spesso hanno subito danni per oltre 20 mila euro”. “Considerando la scarsa efficacia del regolamento esistente – prosegue Innaurato – si propone di adottare una revisione sostanziale, al fine di evitare che i cinghiali continuino a proliferare in maniera incontrollata nelle zone non idonee. A questo scopo, sono state recepite le istanze di tutti i portatori di interesse compresi i sindaci che da anni sollecitano interventi validi per la gestione dell’emergenza. L’obiettivo fondamentale è rendere efficace e snello il regolamento per la gestione faunistico-venatoria del cinghiale, riconoscendo ai diversi soggetti interessati, come Province, Atc e organizzazioni degli agricoltori, un ruolo rilevante nella gestione degli ordinamenti colturali, esercizio normale della caccia e tutela di ecosistemi e biodiversità. Le varie specie di ungulati dovrebbero essere trattate separatamente in quanto caratterizzate da attitudini comportamentali diverse tra loro e che impattano in maniera differente sull’equilibrio ambientale. Pertanto – conclude il Presidente della Commissione Agricoltura – la proposta prevede una suddivisione del regolamento in Titoli separati: al Titolo primo si riportano le norme comuni, al Titolo secondo si regolamento nello specifico il cinghiale, al Titolo terzo i cervidi e al Titolo quarto le disposizioni finali”