Il Capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo replica alle dichiarazioni dei Consiglieri del centrosinistra: “Ancora una volta registriamo il goffo tentativo da parte dei Consiglieri regionali del centrosinistra di raccontare un’altra storia rispetto alla realtà. Innanzitutto, va detto che per la prima volta nella storia di questa Regione, il DEFR 2021-2023 è stato approvato ampiamente prima dei termini stabiliti dalla legge, ovvero prima del 30 giugno. Si tratta di un documento di 287 pagine che forse qualcuno non ha letto con attenzione, così come non ha prestato il giusto interesse nei confronti del documento integrativo di 100 pagine, prodotto a novembre, a seguito della pandemia e dei conseguenti provvedimenti regionali, nazionali ed europei, con le variazioni di bilancio, la relativa riprogrammazione di risorse ingenti e i correttivi legati alla futura programmazione 2021-2027, nonché quella straordinaria con il Recovery Fund. In queste quasi 400 pagine, che probabilmente non sono state attenzionate adeguatamente, ci sono tutte le risposte alle sterili polemiche dell’opposizione di centrosinistra troppo impegnata a screditare, senza costrutto, il lavoro di questo governo regionale e della maggioranza. Abbiamo infatti affrontato i temi più sensibili per il futuro socio-economico dell’Abruzzo dal dissesto alla sanità, dai parchi all’industria, dal turismo allo sport, sviluppo economico, portualità, impiantistica depurativa ecc. Ancora una volta, poi, mi trovo a leggere dichiarazioni scorrette e tendenziose che chiamano in causa l’operato del gruppo di Forza Italia. Lo ripeterò all’infinito: non abbiamo mai abbandonato i lavori della Commissione perché non fa parte del nostro modo di intendere la politica, non ci appartiene “l’Aventino”, ma abbiamo voluto porre l’accento sul comportamento scorretto e privo di garbo istituzionale di qualche collega del centrosinistra che, non avendo argomenti, ha pensato bene di passare alle offese personali nei confronti del Sottosegretario D’Annuntiis. Invito i colleghi delle opposizioni a studiare più attentamente i documenti che abbiamo redatto in modo da evitare, ancora una volta, critiche e contestazioni senza sostanza”.