Rocca di Mezzo. Un’esplosione di narcisi ha avvolto il comune montano in occasione della 73^ edizione della Festa del Narciso. Una tradizione tanto attesa dagli abitanti del posto e non solo che quest’anno si è svolta domenica 2 giugno, in ritardo di una settimana rispetto alle scorse edizioni. Circa cinquemila persone hanno raggiunto l’Altopiano delle Rocche per assistere alla consueta sfilata che ha visto la luce grazie all’impegno e alla collaborazione di tutta la Pro Loco di Rocca di Mezzo, coadiuvata dal presidente Sandro Argentieri, e delle sei Compagnie che hanno partecipato alla manifestazione.
Diverse le tematiche affrontate dai carri in gara a partire dalla Compagnia Associazione Corale Il Narciso che, a distanza di 10 anni dal sisma che ha distrutto l’Aquila, ha voluto rendere omaggio all’antica e futura bellezza della città, mettendo in scena la sua fondazione attraverso la canzone “novantanove”. La Compagnia La Combriccola di Sbarretta si è chiesta, invece, fino a che punto può spingersi la tecnologia senza che vada a sopraffare la sfera umana e attraverso un ragno gigante ci ha insegnato che bisogna squarciare le ragnatele per tessere una rete che ci unisca attraverso il ballo e le emozioni perché la cattiveria si può replicare, l’amore no. Spontanea giunge la riflessione che si nasconde dietro la messa in scena della Compagnia Nuova Generazione, che con il canto del Cigno ha voluto risvegliare le coscienze in un futuro non troppo lontano che ha cancellato ogni differenze ed eliminato qualsiasi diversità, rendendo gli uomini privi della loro umanità. Dagli albori dei respiri degli esseri umani fino alle piccole vicende di un paese tirolese, la Compagnia Pianezza e Compagnia Bella, che si è aggiudicata sia il premio della giuria popolare sia quello della giuria tecnica, ha voluto raccontare l’unione indissolubile tra il principio e la fine, da sempre innamorati, ma divisi affinché iniziasse ad esserci la vita. Tra loro quindi il tempo a scandire i ritmi dell’esistenza. Tra i carri allegorici in gara anche quello della Compagnia Obinolum del comune di Ovindoli che ha incentrato la propria partecipazione sulla leggendaria battaglia che intraprese il popolo dei Marsi nei confronti dell’Impero Romano per la conquista della cittadinanza romana, interrotta dalla Dea Angizia intenta a far capire l’importanza dell’unione e che tutti gli esseri umani sono uguali, divisi da un confine immaginario che si trova solo nella propria testa. Il sesto carro, in gara solo per la giuria popolare, è stato realizzato dalla Compagnia dei Riciclanti che, all’insegna della sostenibilità, ha recuperato una struttura già utilizzata nelle precedenti edizioni, mettendo in piedi un Mario Bros gigante che ha accolto la proposta di abbandonare il mondo virtuale per quello reale, scoprendo un modo alternativo di giocare a contatto con le persone.
Tante le novità di quest’anno a partire da una tradizione ripresa e mai dimenticata, quella dei balconi fioriti. Infatti, grazie alla stretta collaborazione con l’Associazione Culturale Monti Naviganti, guidata da Loredana Agnifili, quadri infiorati hanno adornato le finestre di tutto il paese richiamando un’ usanza presente in maniera costante tra gli anni ‘50 e gli anni ’70. Oltre al narciso venivano utilizzati anche altri fiori di campo per dare il giusto tocco di colore al quadro che tra l’altro era contornato dalle “savecegne”, cordoni di sottili rami e foglie, tenuti stretti dal fil di ferro.
Nella 73^ edizione è stato anche ripristinato il Premio Narciso d’Oro che viene assegnato a personaggi abruzzesi che si sono distinti per meriti in campo sociale e culturale. Quest’anno a ricevere l’ambito premio sono stati il giornalista e conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua e l’attore e direttore artistico della stagione di prosa al Teatro dei Marsi, Lino Guanciale che verranno a ritirarlo nei mesi estivi in occasione di un appuntamento ad hoc.
Orgoglio, soddisfazione e anche lacrime di commozioni in barba a chi ha messo anima e cuore affinché questa meravigliosa festa potesse essere realizzata. Un contributo importante è stato dato anche dal tempo che ha permesso a tutti di trascorrere un bellissimo pomeriggio ammirando non solo i carri in gara ma anche il Gruppo Sbandieratori della città di L’Aquila.
“Come ente organizzatore siamo estremamente soddisfatti della riuscita di questa manifestazione – dichiara Sandro Argentieri – è stata la festa di tutti ed un momento importante di gioia e di divertimento. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato in qualsiasi veste, le autorità, i volontari, gli sponsor e i media che ci hanno dato una mano”.