“E’ un peccato tornare a casa senza neanche un punto dopo un primo tempo molto interessante che ci ha visto in vantaggio di 3 mete a 1, tre mete bellissime, frutto davvero del lavoro fatto nelle ultime settimane e della voglia di giocare e vincere dei giocatori nonostante una formazione rimaneggiata per infortuni e indisponibilità”. Così l’allenatore dell’Avezzano Rugby, Pierpaolo Rotilio, ha commentato la partita di Catania, persa dai gialloneri con il risultato di 39 a 17. “Purtroppo un paio di infortuni hanno fatto la differenza, e ci siamo ritrovati senza una prima linea di ruolo – ha spiegato Rotilio – sono saltate tutte le organizzazioni e questo ha ridato fiducia al Catania che ha approfittato anche dei due cartellini gialli”. Le mete sono state segnate da Michele Costantini, Lorenzo Di Matteo e Roberto Lanciotti che ne ha trasformate anche due. “Faccio i complimenti agli avversari che oggi sono stati più forti – ha concluso il tecnico – e faccio i complimenti anche ai 20 giocatori dell’avezzano che sono scesi in campo con grande determinazione e attaccamento alla maglia lottando su tutti i palloni”. Amareggiato anche il capitano giallonero Roberto Lanciotti. ” Abbiamo giocato bene purtroppo avevamo la coperta molto corta e non appena sono usciti Urbani e Farina abbiamo avuto problemi – ha detto il capitano – detto questo c’è da dire che è stata una partita molto dura; nel primo tempo siamo riusciti a mettere in difficoltà la squadra di casa, mettendo a segno 3 mete consecutive in pochi minuti e chiudendo in vantaggio – ha spiegato Lanciotti – la seconda frazione ha visto un nostro calo fisico e di conseguenza abbiamo subito il loro gioco; nonostante ciò – ha concluso il giallonero – abbiamo lottato fino all’ultimo minuto per portare a casa almeno un punto utile per la classifica, ma purtroppo non siamo riusciti”. Da segnalare infine la sconfitta dell’under 18 e dell’under 16 che hanno perso rispettivamente a L’Aquila e ad Ostia, buona invece la prestazione delle altre categorie del minirugby impegnate a Sora.