L’associazione “Libert’aria” ha nuovamente centrato il bersaglio. Come nei precedenti eventi organizzati, anche ieri è riuscita in quello che è il suo obiettivo principale: creare uno spazio “libero” che contribuisca a dare consapevolezza su tematiche importanti ed attuali che spesso, concentrati troppo sul nostro “io”, e meno sul “noi”, rischiamo di trascurare.
Nella sala convegni “Filippo Angelitti” ieri, l’associazione “Libert’aria” ha voluto affrontare il tema dei terremoti e della cultura sismologica in Abruzzo, ricorrendo quest’anno il centenario di quell’evento sismico che il 13 gennaio 1915 cambiò definitivamente le sorti della nostra Marsica.
A presentare gli ospiti ed il tema della serata è stata la professoressa Giovanna Visci, membro dell’associazione, che dopo un’ampia e minuziosa introduzione ha lasciato la parola al primo cittadino di Aielli, Enzo Di Natale, il quale dopo i saluti di rito ha informato i presenti riguardo l’iniziativa dell’amministrazione comunale di dedicare una targa alle numerose vittime aiellesi del sisma del 1915.
Successivamente è intervenuto il direttore della casa editrice Kirke Antonio Socciarelli, che si occupa di ricerca nell’ambito della religiosità popolare e degli aspetti antropologici dell’area marsicana ed abruzzese.
La casa editrice Kirke in occasione di questo importante anniversario ha pubblicato due volumi : “…pareva quel giorno dell’Universal Giudizio. Il terremoto aquilano del 1703 tra indagine storica e sviluppo della sismologia moderna”, e “Il giorno che non vide mai l’alba”. Quest’ultimo libro è una raccolta di quattro conversazioni che Antonio Socciarelli intrattiene con quattro personalità d’eccezione, la prima delle quali è Fabrizio Galadini, secondo ed ultimo relatore della serata.
Galadini, dirigente di ricerca dell’ INGV e ricercatore associato del CNR, ha saputo catturare l’attenzione e l’interesse della numerosa platea,
trattando con un linguaggio colloquiale ma altrettanto efficace e pertinente un fenomeno complesso ed inesorabilmente presente nelle vite di noi marsicani.
Con passione Galadini ha voluto ribadire un concetto fondamentale ma tutt’altro che banale: non bisogna ricordarsi del terremoto solo in fase emergenziale, “ dobbiamo prepararci alla guerra in tempo di pace !”
Emanuela Ponari