IL “COATTO” L’ANTICO PIATTO DEI PASTORI DI ARSITA

GLI ANTICHI PROFUMI DEI NOSTRI PASTORI, L’ORO CULINARIO DI UNA REGIONE

Pietanza antica della mensa dei pastori d’Abruzzo, che trova nell’agro di Arsita il suo sito ideale. Le origini sono antichissime e certamente esso era conosciuto anche ai latini, da cui, presumibilmente, deriva il nome. Il significato gastronomico di “coactus” del verbo “cogere” sta a significare appunto carne cotta, addensata, ristretta. Altri spiegano il significato del nome della vendita obbligata degli animali accidentalmente uccisi, e di qui la vendita “coatta” annunziata al popolo dal banditore, su decisione dell’autorità comunale, a basso costo. Il coatto esalta la cucina tradizionale dei pastori, con la sua eterna filosofia di saggezza rude lavoro e semplicità. Nel coatto infatti si amalgamano sapori e profumi di un tempo lontano, quasi nostalgico. Completano questa autentica squisitezza l’armonia delle erbe selvatiche e gli odori che concorrono alla realizzazione della pietanza, che pur nella sua agreste semplicità, si rivela un piatto particolare e unico. Il mese di agosto è quello ideale per assaporare la genuinità della carne di pecora, quando ad Arsita si svolge la “sagra del coatto”.

Inngredienti per il Coatto di Arsita (per 6 persone)

1 kg e ½ di cosciotto di pecora
1 cipolla
3 spicchi d’aglio
Mazzetto di erbe aromatiche (pipirensis “la pipirella”, rosmarino, salvia, maggiorana, basilico, prezzemolo e bacche di ginepro)
¼  di lt. di olio evo
¾ di lt. di pomodoro in bottiglia a pezzetti (o passata)
1 bicchiere di buon vino bianco
2 lt. e ½ di acqua per la cottura
Peperoncino a volontà
Sale q.b.

Preparazione

Privare il cosciotto delle parti grasse, tagliarlo a pezzi e porlo in un tegame con acqua fino a coprirlo.

Far bollire per circa 15 minuti, togliere dal fuoco, scolare, sciacquare con acqua fredda.

Preparare un tegame di coccio a bordo alto provvisto di coperchio, sistemare all’interno i pezzi di carne con tutte le erbe, con la cipolla tagliata a pezzi, con l’aglio sbucciato e schiacciato, con l’olio, il pomodoro e l’acqua, stando attenti ad aggiustare bene di sale.

Porre il tegame sul fuoco e procedere ad una lenta cottura a fuoco moderato (durerà almeno ¾ ore).

A metà cottura, aggiungere il vino bianco ed il peperoncino.

Il coatto dovrà sobbollire, va rimestato spesso con un cucchiaio di legno e bisognerà fare attenzione affinché i liquidi non vadano a ritirarsi. Se l’acqua tende a diminuire, se ne dovrà sempre aggiungere dell’altra e sempre calda.

Quando la carne sarà tenerissima, il piatto sarà pronto.

Servire caldissimo (possibilmente dentro le ciotoline di coccio).

LASCIATE CHE LA STORIA DEI NOSTRI PASTORI SIA SEMPRE VIVA

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