Il Consiglio di Sorveglianza del CAM chiarisce ai cittadini, per dovere e trasparenza, le prime attività e rilevazioni a scanso di possibili errate interpretazioni che non attengono alla verità dei fatti. Appena insediato il Cds ha potuto constatare alcune carenze dell’attività dell’ente che si devono prontamente mettere in linea con le norme attuali. Dapprima il mancato adeguamento dello statuto del Cam spa che per legge doveva essere fatto con assemblea straordinaria entro il 31 luglio previa adozione delle modifiche in ciascun consiglio comunale dei comuni soci. Altra grave pecca la mancanza dell’approvazione del bilancio nei termini di legge visto che è sfumata la scadenza del 30 giugno e chi ci ha preceduto certamente poteva vantare la conoscenza di un documento che il nuovo Cds sta ora esaminando prima di porlo all’attenzione dei Sindaci. Vieppiù, in piena autonomia ed a tutela degli stessi Sindaci che hanno manifestato la volontà nella precisa direzione dell’apporto tecnico, sta partendo una nostra richiesta di parere all’Autorità nazionale anti corruzione coscienti che le norme attuali sulle partecipate (legge Madia e legge Severino a cui si rimanda) non sono molto chiare in tema di nomine in termini di compatibilità e conferibilità. Ma senza indugio abbiamo ripristinato la Presidenza del Consiglio di gestione dell’Ente mancante, altrimenti, di rappresentanza legale. L’integrazione del Cdg è stata fatta, con indicazione dei Sindaci, attraverso la nomina della Drssa Morgante. Poi l’attività del Cds come da cronoprogramma condiviso dal presidente Pierleoni e dai componenti Mostacci e Mazzocchi è già avviata e con lo slancio che richiede la difficile, nota, situazione finanziaria in cui versa l’Ente e nella consapevolezza che il servizio reso attiene ad un bisogno primario insostituibile che deve essere garantito alla popolazione.
La legge prima di tutto.
Il Cds CAM SPA
Pierleoni presidente
Mazzocchi Mostacci componenti