Si è rivelata un grande bluff la notizia della seconda unità di 118 a Lanciano che sarebbe dovuta essere al servizio della comunità per 4 mesi. Infatti il mezzo di soccorso, presentato dalla Asl di Lanciano con grande entusiasmo alla stampa, è stato operativo per alcuni giorni e poi ha dovuto interrompere le prestazioni poiché manca l’infermiere, figura professionale indispensabile per permettere al mezzo di prestare servizio. A denunciare questa grave disorganizzazione è la consigliera Sara Marcozzi del M5S che spiega “Un altro caso di “annuncite” in salsa Pd. Il mezzo di soccorso è stato affidato alla cooperativa Croce Gialla di Lanciano e avrebbe dovuto fare da supporto all’unica ambulanza a disposizione della città e al suo hinterland. Stiamo parlando di una popolazione di 65.000 abitanti e che arriva a 100.000 in estate, quindi è facile immaginare che un unico mezzo renda impossibile le prestazioni di soccorso agli utenti entro i limiti di legge.
E’ notizia di un paio di giorni fa quella di una pensionata che, caduta rovinosamente su un marciapidie nelle strette vicinanze dell’ospedale, ha dovuto attendere oltre venti minuti prima di ricevere soccorso dall’ambulanza che è dovuta partire da Ortona.
La soluzione di una seconda unità di 118 dovrebbe essere assicurata per tutti i 12 mesi, e non solo nei 4 previsti dalla convenzione. Alla luce di questo la mancanza che si crea non garantendo neanche i 4 mesi annunciati è davvero grave. Pertanto, auspichiamo che la Asl proceda immediatamente a colmare questa imbarazzante carenza di personale. In caso contrario la Asl, oltre ad essere responsabile di un disservizio che riguarda la tutela della salute, dovrebbe giustificare i costi del contratto stipulato con la cooperativa per un servizio non offerto alla cittadinanza. Alla luce di ciò, parrebbe addirittura configurarsi un danno erariale.