Evoluzione Meteo. Una rimonta anticiclonica facente parte della componente nord-africana dell’Anticiclone delle Azzorre sta concludendo la sua presa su gran parte del bacino del Mediterraneo rimanendo ancorata al comparto euro-mediterraneo. Alcuni cedimenti degli ultimi giorni, specie sulle regioni settentrionali, hanno comportato il convoglio d’aria caldo-umida e di un’enorme quantità di polveri sahariane in sospensione sospinte dai fronti caldi con la possibilità di annuvolamenti e rovesci di pioggia relegati alle regioni del Nord Italia. Tuttavia, l’ancoraggio sta perdendo il suo vigore: la causa-effetto è dovuta agli indici che indicano una parziale ondulazione della corrente a getto e l’estensione di una parziale propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre verso il meridiano di Greenwich che destruttura il blocco anticiclonico fissato da persistenti giorni sul bacino del Mediterraneo e l’area balcanica, ove si stanno iniziando a muovere verso l’area danubiana e parte del Mar Nero, le prime onde d’aria fredda di origine artica. L’area di alta pressione nota come promontorio in quota in blocco sul nostro comparto si sbloccherà e, come noto e confermato dalle ultime emissioni modellistiche, farà sì che una perturbazione a tratti anche di forte intensità rimescoli l’aria e innalzi il PBL (Planetary Boundary Layer), ossia la linea di rimescolamento dell’aria. L’escursione termica (ossia la differenza tra le temperature massime e le temperature minime, queste ultime più fredde di notte al primo mattino, dalla sera con l’avvicinarsi del Solstizio d’Inverno), infatti, verrà alleviata dal transito del vortice di bassa pressione costituente la saccatura nord-atlantica. Orbene, il Vortice Islandese tende soltanto a sgonfiarsi verso ovest e gli Stati Uniti nord-orientali lasciano spazio alla discesa e alla contesa da parte di una seccatura, nei confronti di un fronte freddo di origine artico-marittima lungo i bordi orientali anticiclonici e successivamente ad un ponte di Ognissanti soleggiato e per qualche altro giorno piuttosto mite sul Mediterraneo e la nostra penisola, avente quest’ultima la chiave di volta ad un peggioramento anche mediterraneo oltre che europeo. Si tratterà della prima perturbazione proveniente dalle Isole Britanniche susseguita da una massa d’aria fredda solo in quota proveniente dal Mare del Labrador e di origine artico-marittima che verrà successivamente convogliata dai Balcani, ove su taluni territori sfocerà repentinamente. Il cambio di rotta preannunciato nelle precedenti ipotesi attinenti alla circolazione atmosferica su buona fetta del nostro emisfero boreale muterà nelle prossime ore e in particolare tra giovedì 3 e venerdì 4 Novembre 2022 sulla nostra penisola nonché dapprima su gran parte dell’Europa centro-occidentale a causa dell’avanguardia di una bassa pressione che avrà un’origine nord-atlantica e prenderà le basi anche dal lobo canadese; essa si sta amplificando originandosi con un’ampiezza tale da sfociare dall’Islanda fin verso il comparto europeo affossandosi con il suo minimo depressionario meteorologico verso il Mar Mediterraneo proprio dalla Francia e dalla Mitteleuropa. Tutto ciò consente l’innesco di forti venti di Maestrale sui mari occidentali che la sospingono muovendola rapidamente verso est/sud-est con fare solo successivamente recalcitrante. In effetti e come dicevamo, il settore tirrenico e le regioni settentrionali caleranno il sipario sulle condizioni meteorologiche miti e soleggiate, caratterizzate dalle nebbie nelle vallate, tutta al più a banchi, di notte e al primo mattino poiché si andrà a verificare un repentino cambio di rotta di stampo pienamente autunnale. Il cielo troposferico si coprirà ripetutamente di nubi cumuliformi e nembostrati e ne scaturiranno rovesci di pioggia a tratti anche intensa in rapida evoluzione e rotazione verso il Centro-Nord e il Centro Italia a partire dal versante tirrenico, trasferendosi verso l’Italia meridionale e le coste adriatiche entro le giornate di venerdì e sabato quando le correnti d’aria diverranno invece tese e di direzione di provenienza da nord-est, di Grecale sul medio-basso Adriatico e di Bora e Tramontana sull’alto Adriatico, successivamente da est/sud-est risultando comunque più fredde da parte del Wind Chill, la temperatura percepita solo in caso di forte vento. Le piogge che si verificheranno tra giovedì e venerdì a causa delle due avvezioni moderatamente fredde solo in quota, polare-marittima e artico-marittima, muteranno in neve sull’arco alpino e sull’Appennino centrale fino a quote medio-alte facendo indossare il primo cappello di neve ai monti non solo della Majella e del Gran Sasso che rimarranno inglobati nel freddo Grecale almeno da giovedì e per tutto il prossimo fine settimana, imbiancandosi per via dello stau appenninico successivo allo slittamento verso sud-est della prima perturbazione a carattere freddo, ma anche il Velino e il Cafornia ci faranno intravedere il loro primo cappuccio imbiancato con un anche forse un candido mantello sul dorso come si suol dire anche se quest’anno in ritardo con il proverbio dei Nonni: il Velino che indossa il cappello è spesso premonitore di cappotto e ombrello e, sempre secondo il proverbio, di tempo spiccatamente variabile e instabile dalle sembianze più autunnali che attinenti all’Estate di San Martino, ma di questo da un punto di vista meteorologico e riguardo un possibile temporaneo miglioramento del tempo ne torneremo a parlare insieme nel prossimo aggiornamento meteo in forma scritta.
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Vi ringrazio.
Riccardo Cicchetti