Convegno Anci sulla sicurezza nelle manifestazioni pubbliche. Cuzzi: “A un anno dall’emergenza serve un tavolo di confronto con il Governo per la messa a regime della circolare Gabrielli, perché gli eventi sono una risorsa per i territori, la comunità e l’economia turistica collegata”
Nella mattinata di oggi l’assessore a Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi e il consigliere Emilio Longhi hanno preso parte al convegno nazionale organizzato dall’Anci a Roma, dal titolo “Safety e Security nelle manifestazioni Pubbliche”, dove sono intervenuti, tra gli altri, Veronica Nicotra segretario generale Anci, Bruno Frattasi Prefetto, capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile del Ministero dell’Interno, Mario Morcone già capo di gabinetto del Ministro dell’Interno e Luigi de Magistris Sindaco di Napoli e Delegato Sicurezza e Legalità Anci.
“Appoggiamo la linea intrapresa dall’Anci nazionale e le proposte emerse dall’incontro – riferiscono l’assessore Cuzzie il consigliere Longhi – tra cui sosteniamo con forza la richiesta di un tavolo di confronto nazionale con il Ministero dell’Interno, che punti a porre fine alla situazione di emergenza, scaturita dai tristi fatti verificatisi in Piazza San Carlo a Torino il 3 giugno 2017, a seguito dei quali è stata emanata la circolare Gabrielli, che ha posto una serie di misure di sicurezza per lo svolgimento delle pubbliche manifestazioni.
Viviamo oggi una fase di grande rinascita culturale e turistica diffusa nel nostro Paese, spesso spinta dall’organizzazione di manifestazioni di ogni genere sul territorio nazionale e in quest’ultimo anno, a causa anche della confusione troppo spesso generata sui dispositivi da attuare e sull’interpretazione delle misure inserite nelle varie circolari, rischiamo che si produca un arretramento penalizzante per il territorio e per l’economia del turismo. Si rischia di generare il panico all’incontrario, per cui occorre passare da un concetto diffuso di rigidità ad una flessibilità che porti ad investire sulla sicurezza, ma anche capace di valutare caso per caso le manifestazioni, i livelli di rischio e di non trasformare le nostre piazze e i luoghi di vitalità in delle gabbie. Inoltre non possono essere penalizzate piccole realtà che spesso non hanno la forza di adeguarsi a queste prescrizioni e in molte occasioni sul tutto il territorio nazionale sono state costrette ad annullare manifestazioni importanti, legate alla tradizione o alle nuove espressioni culturali. Per queste ragioni l’ulteriore proposta è quella di trattare la materia della sicurezza collegata alle manifestazioni, passando dalla fase emergenziale di un anno fa alla fase di messa a regime, attraverso il confronto, perché così sarà possibile produrre il duplice effetto di avere manifestazioni sicure, ma anche di garantire il diritto alla libera espressione.
Per questo verrà richiesto al Governo lo stanziamento di un fondo per garantire le misure di sicurezza e gli adempimenti: non possono essere i Comuni a dover pagare per l’attuazione delle misure che invece sono di diretta competenza dello Stato. I Comuni non hanno la forza per far fronte a questa situazione e inoltre non può passare il concetto per cui i Comuni che finanziariamente stanno meglio riescono a far fronte a queste ulteriori spese che gravano in maniera consistente sulle manifestazioni e quelli con difficoltà economica, invece, non possono farvi fronte e di conseguenza sono costretti ad annullare tali eventi. La cultura, gli eventi devono poter essere organizzati su tutto il territorio nazionale e spesso c’è maggior bisogno di essi proprio nei contesti in cui ci sono difficoltà economiche. Ci auguriamo che si possa da subito istituire un tavolo di confronto con il Governo e che venga stanziato un fondo capace di garantire lo svolgimento delle manifestazioni che producono benefici per il Paese e anche per il nostro territorio.
A Pescara negli ultimi due anni siamo passati da 188mila presenze turistiche del 2015 a quasi 250mila nel 2017, balzando all’ottavo posto nella classifica nazionale del sole24ore per organizzazioni di manifestazioni di vario genere, anche grazie all’organizzazione di eventi a vario titolo. I costi che si sono moltiplicati per l’applicazione della circolare Gabrielli diventano insostenibili per i bilanci comunali e per queste ragioni occorre che lo Stato faccia la sua parte. La sicurezza deve essere un patrimonio collettivo e gli oneri non possono essere appaltati soltanto ai Comuni, occorre agire in un quadro di ragionevolezza e di confronto per evitare arretramento e bisogna essere flessibili rispetto alle situazioni. Troppo spesso c’è la sensazione diffusa che sia più facile annullare le manifestazioni che realizzarle e questo va sempre a discapito del territorio, delle associazioni e dei piccoli imprenditori che operano in questo settore”.