Europa. Si sono riuniti in Grecia, ad Heraklion, per dare il via al progetto di potenziamento ed ottimizzazione del flusso di dati acquisiti dagli osservatori sottomarini di EMSO. Sono undici tra Enti di ricerca europei ed industrie, che vogliono facilitare il processo di analisi dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento marittimo, con tutte le conseguenze che possono comportare.
Il progetto, denominato “Sviluppo dell’Osservatorio Multidisciplinare Europeo dei Fondali marini e della colonna d’acqua” (EMSODEV), muove i suoi primi passi e lancia di fatto l’operatività di EMSO (Osservatorio Multidisciplinare Europeo dei Fondali marini e della Colonna d’acqua), un’infrastruttura di ricerca europea a scala continentale nel settore delle scienze ambientali.
Dieci Paesi (Italia, che ne ha il coordinamento, Spagna, Francia, Romania, Grecia, Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Germania, Olanda) partecipano al consorzio europeo EMSO ERIC che gestisce l’infrastruttura EMSO con l’obiettivo di promuovere attivamente la ricerca scientifica europea sull’ ambiente marino profondo, sotto l’egida della Commissione Europea e con il supporto finanziario dei ministeri della ricerca dei Paesi Membri partecipanti, tra cui il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), incaricato dal MIUR, rappresenta l’Italia nel consorzio e coordina la partecipazione degli enti di ricerca italiani interessati e la gestione degli osservatori di competenza italiana.
EMSO ha al suo attivo 11 osservatori marini e 4 siti per test in acque basse dedicati al monitoraggio di lungo periodo di processi ambientali che interessano la geosfera, la biosfera e l’idrosfera e le loro interazioni in mare profondo con trasferimento a terra dei dati anche in tempo reale. Gli osservatori, posizionati in acque europee dall’Artico all’Atlantico al Mediterraneo fino al Mar Nero, formano una infrastruttura a scala continentale al servizio della comunità scientifica internazionale.
“EMSODEV nasce per dare un grande impulso all’operatività di EMSO”- ha detto Paolo Favali, dirigente di ricerca dell’INGV e coordinatore sia di EMSO sia del progetto EMSODEV, durante la riunione di avvio del progetto – “ma il progetto ha anche un potenziale di sviluppo industriale notevole di prodotti e di servizi relativi al monitoraggio in ambiente marino.”
EMSODEV rappresenta una fase significativa nel processo di costruzione di EMSO e ha come obiettivo principale lo sviluppo e l’installazione negli osservatori di EMSO di un nuovo modulo di monitoraggio multidisciplinare denominato EGIM (EMSO Generic Instrument Module).