Salve e bentrovati all’aggiornamento di approfondimento di Meteorologia e di Climatologia.
Un evento atmosferico o meteorologico particolarmente complesso ma raro, che avviene nell’emisfero australe, può indicare anche delle significative influenze sul comportamento della nostra circolazione atmosferica, ossia nell’emisfero settentrionale o boreale, perciò è indispensabile analizzarlo nel campo della Meteorologia e della Climatologia. Si tratta del Jet Stream o Corrente a Getto, un flusso d’aria in quota che nasce dalla discontinuità nella distribuzione verticale della Troposfera, (ossia dove si generano tutti i fenomeni atmosferici), e anche degli altri strati dell’atmosfera ma in particolar modo del primo, essendo a contatto con il suolo. La Troposfera ha una differente estensione verticale, di 11 km andando verso i Poli e di 20 km all’Equatore, tutto a causa dell’energia termica maggiore causata dall’inclinazione dell’asse terrestre rispetto all’eclittica che consente all’Equatore di essere interessato direttamente dalla radiazione solare con un surplus calorico e quindi un aumento della dilatazione della colonnina d’aria in esso e un deficit ai Poli, in questo modo si innesca un complesso sistema di celle, più articolato e numeroso per via della rotazione terrestre, il quale, se non ci fosse, si registrerebbe un’intensa escursione termica tra Poli ed Equatore, con assenza di vita, perché già in quest’ultimo avremmo 100 °C. Ebbene, nasce la circolazione generale dell’atmosfera e il cosiddetto tempo atmosferico, una grande macchina termica che ha il compito di ristabilire un equilibrio tra il deficit calorico ai Poli e il surplus all’Equatore, appartenente a un sistema caotico, del quale la Corrente a Getto è il flusso portante, mentre la nostra stella, il Sole, ne è il principale, globale e locale motore. Come disse Rossby (Fisico dell’atmosfera), infatti, la Corrente a Getto (la grande maestra del tempo atmosferico), è il sistema nervoso dell’intero meccanismo, ossia della circolazione generale dell’atmosfera e perciò diventa importante analizzare soprattutto quando si verifica un’alterazione così rara e imprevedibile di quest’ultimo. L’intenso flusso d’aria alle alte quote, si origina non solo dalla mancanza di un’omogeneità riguardo l’estensione verticale dell’atmosfera, ma soprattutto a causa dei contrasti termici che si innescano non appena le masse d’aria di natura differente si vengono ad incontrare e si fronteggiano, creando anche delle sostanziali differenze bariche. Per tali motivi esistono due tipologie di Correnti a Getto per ogni emisfero, che si formano tra i 5 e i 10 km di quota, ovvero nella media Troposfera e possono superare i 100 km/h: nella zona in cui la velocità del vento supera i 100/120 km/h viene detta asse o core del getto, la prima tipologia prende il nome di Polar Jet Stream ed è la più intensa, perché in essa si incrociano le masse d’aria polare e le masse d’aria provenienti dalle regioni Subtropicali e il contrasto termico è decisamente notevole, da alimentare la genesi delle depressioni extratropicali che, per tali motivi, mantengono una natura semi-permanente o addirittura permanente, la convergenza o l’accumulo d’aria in quota favorisce la nascita delle aree di alta pressione permanente, tra cui nel nostro emisfero boreale, l’Anticiclone delle Azzorre e l’Anticiclone delle Aleutine. Nell’emisfero meridionale, invece, è raro che una delle Correnti a Getto facenti capolino al Tropico del Capricorno riesca a traslare così a nord attraversando addirittura l’Equatore, tutto ciò proprio per via dell’incontro tra le due masse d’aria di natura differente, che non potrebbe mai avvenire in prossimità di un’area geografica molto calda quale l’Equatore. Verificatosi pochi giorni fa e osservato immediatamente dai Meteorologi statunitensi, l’evento meteorologico potrebbe essere accaduto per via di cause attribuibili all’immediato e repentino passaggio da un forte riscaldamento del Pacifico sud-orientale provocante il sovvertimento dei venti Alisei (El Niño) a una situazione di improvviso raffreddamento (La Niña) che raggiungerà il suo massimo apice nel mese di Gennaio 2017 e, combinandosi con il riscaldamento globale, è volto ad incentivare i suoi effetti, esattamente com’è accaduto con El Niño, il quale ha dato luogo a importanti ripercussioni sulla circolazione atmosferica dell’emisfero australe, ma anche del nostro emisfero e, se non ci fosse stato il “global warming”, quest’ultimo avrebbe avuto delle influenze molto deboli riguardo l’emisfero boreale. Un’alterazione della Corrente a Getto, potrebbe confermare quanto rappresentato nei precedenti editoriali di approfondimento, ovvero un’estremizzazione climatica e il conseguenziale aumento di frequenza e intensità dei fenomeni atmosferici più forti quali nubifragi/alluvioni, Tornado o Trombe d’aria, delle tempeste tropicali sugli Oceani Tropicali, delle ondate di caldo e di freddo, dei periodi fuori stagione e di eventi meteorologici rari per alcune aree geografiche, quali le nevicate ai confini con il deserto durante l’Inverno, nonché i nubifragi nelle aree continentali in Estate, ma anche in Autunno e nella prima parte dell’Inverno, quando il mare libera la sua energia termica all’interno delle perturbazioni e dei venti meridionali da essa richiamati, essendo esso lento a raffreddarsi e a rilasciare calore rispetto alla terra ferma e, avendo la capacità termica di assorbire dapprima il calore, oramai quasi sempre proveniente dal Nord Africa, attraverso i rinforzi di un promontorio in quota di matrice Subtropicale (cosiddetto Anticiclone nord-africano).
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
Riccardo Cicchetti