Il Carnevale, la sua storia, i suoi costumi, le su usanze, ogni regione d’Italia ha le sue e la nostra regione non è da meno. La maschera è il simbolo antico della goliardia del tempo, o addirittura un personaggio realmente esistito è tramandato a noi come una leggenda, sotto forma di scherzo, di maschera. L’Abruzzo ha le sue maschere tipiche. La più caratteristica, forse, tra le maschere di carnevale abruzzesi è Frappiglia, un dotto contadino abruzzese che vive in un contesto semplice. Il suo nome deriva dalla combinazione di due parole dialettali. “fra” in senso di fratello e “piglia” nel senso di prendere, pigliare, termine che esprime il grande cuore degli abruzzesi, accompagnando il gesto di cortesia che il padrone di casa compie nei confronti dell’ospite. Secondo la tradizione tramandata, Frappiglia, preso dai morsi della fame, fa un patto con il diavolo, al quale cede la sua anima per un piatto di pasta. Lo scaltro contadino si riserva, però, la facoltà di fare testamento prima di morire di fronte ad un notaio e ai rappresentanti dell’inferno e del paradiso. Al momento di esprimere le sue volontà, furbamente, si auto dichiara erede della sua vita e quindi il notaio ne dispone il ritorno nel regno dei vivi. Frappiglia,cosi facendo, riesce ad ingannare il diavolo, ma dovrà portare sempre con se i segni del suo viaggio all’inferno: una camicia bianca per ricordare il paradiso, un abito grigio sfrangiato con lingue di fuoco ed una voglia sul volto che assomiglia ad una maschera. Un’altra delle maschere di carnevale, che caratterizza gli abruzzesi è Patanello, simbolo del carnevale di Francavilla al Mare. Si racconta che fosse un ciabattino vissuto tra la fine dell’800 e l’inizio 900, chiamato “zì Patane”, tipo molto stravagante e dotato di grande carisma. Famoso per i suoi scherzi, amava frequentare le osterie, bere e fare baldoria con gli amici. A questo profilo si è ispirato il pittore napoletano E. Caiati, spesso ospite del paese della costa abruzzese, per disegnare la maschera di Patanello, che dal 1958 è simbolo del carnevale francavillese. Ancora oggi “Re Patanello” apre il corteo dei carri e dei gruppi mascherati di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, che ogni anno dà vita alla festa simbolo dell’intera regione. Altro grande protagonista carnevalesco della tradizione abruzzese è il Pulcinella d’Abruzzo, differente da quello napoletano. E’ vestito di bianco con il viso colorato o truccato e indossa sul capo un cappello di forma conica alto dai 70-100 cm tutto variopinto. Sulle maniche e sui pantaloni sono presenti delle frange o strisce rosse (riferimento simbolico ai germogli). La casacca è, inoltre, arricchita da toppe colorate e specchietti (simboli floreali). Completano il costume del Pulcinella d’Abruzzo degli stivali, un grosso cinturone, una bandoliera, sciarpe pendenti sul petto, campanacci e bubboli, una lunga frusta, una spada o un bastone decorati e infiocchettati. Come in tutte le altre regioni, anche in Abruzzo, le maschere sono lo specchio della raltà contadina, della semplicità, della vita vissuta.