LA GUERRA DEI BOTTONI.
E’ un film che racconta di due bande di ragazzini che verso la fine della
seconda guerra, in Irlanda, si affrontano in continue battaglie per SPARTIRSI
IL TERRITORIO ed affermare, senza un fine, la supremazia dell’una sull’altra.
Da cittadino aquilano seguo indignato, preoccupato, arrabbiato quanto sta
accedendo in Consiglio Comunale.
Sfaldata la maggioranza, sfaldata l’opposizione.
Ormai gruppi e gruppetti che si confrontano tra rancori personali, invidie, vendette, carrierismi, trasversalità.
Sullo sfondo restano una città ed un
comprensorio ancora gravemente sofferenti, con un arresto della ricostruzione
fisica, una crisi economica e sociale drammatica.
Da quando il Sindaco ha cercato di
mollare per inseguire la candidatura a Presidente della Regione, nel
centrodestra è scattato il tana liberi tutti.
Ormai si cercano solo poltrone e
sottopotere, in vista delle scadenze elettorali, con Biondi che sogna ora la
candidatura al Parlamento, se non altro per scappare da un ruolo che ha capito
di non saper ricoprire.
Sono passati 21 mesi di niente
L’opposizione di centrosinistra non esiste, semplicemente non esiste, non è mai esistita, guidata, tranne poche eccezioni, da un solo obiettivo: quello di conquistarsi un predellino sull’autobus di una trasversalità, in parte generazionale, per giocarsi tutti insieme qualche scampolo di clientelismo e sottopotere.
Perché sta succedendo questo? Perché questa
situazione scandalosa?
Perché sia il centrodestra che il
centrosinistra sono arrivati alle elezioni senza un progetto politico e
strategico per questa città. Non c’era niente, non un ragionamento, un’analisi,
un progetto, una visione.
Da un lato “il granello per bloccare
il meccanismo”, dall’altro “educazione ed amore”.
Lo stesso ballottaggio è stato farsesco,
inspiegabile.
Quando manca la politica, si va avanti
alla giornata. Senza etica della responsabilità, senza valori fondamentali,
senza distinguo.
Leggo che alcuni consiglieri di
opposizione sarebbero pronti a sostenere Biondi con una giunta tecnica. A parte
che la città ha bisogno di politica e non tecnici, ma qualcuno si è posto il
problema di quale sia l’impostazione che sinora Biondi ha avuto?
Solo politiche di destra e xenofobe. Ma
quegli ordini del giorno vergognosi?
Un commissario sarebbe mille volte
meglio, almeno porterebbe avanti tutti i lavori oggi bloccati.
Guardate le esperienze del
commissariamento di Roma o il lavoro svlto dal nostro ex prefetto Alecci in
Calabria.
QUESTO CONSIGLIO COMUNALE, TRANNE
RARISSIME ECCEZIONI, E’ UN FALLIMENTO!!!!!
La città è disorientata, rassegnata,
incupita, preoccupata, depressa. I commenti all’abbandono della Buzzanca sono
rilevatori.
E’ arrivato il momento che dal basso i
cittadini comincino ad incontrarsi, discutere, interrogarsi. E’ l’unico modo
per ridare un futuro alla città. Così si va a morire
massimo cialente