Era partito da Campo Imperatore (Aq) con la moglie, le sue due figlie piccole e il suo cane, un pastore abruzzese, per un’escursione fino al Corno Grande. L’uomo, 55 anni di Atri, ha iniziato a percorrere con la famiglia e il cane la direttissima, un itinerario alpinistico con passaggi impegnativi, alcuni dei quali anche esposti, che rendono la verticalità dell’ambiente molto suggestivo.
Una volta iniziato il tratto alpinistico è però molto difficile tornare indietro. L’escursione procedeva tranquilla, ma ad un tratto l’uomo e il suo cane hanno incontrato un salto di roccia e si sono fermati, mentre la moglie e le figlie hanno proseguito l’esclusione. L’uomo pensava di riuscire ad affrontare con il suo amico a quattro zampe l’ostacolo, ma purtroppo non ci sono riusciti e sono rimasti bloccati su un salto di roccia a quota 2.700 metri.
I familiari dell’uomo non vedendolo arrivare si sono allarmanti e alcuni escursionisti che lo hanno avvistato con il suo cane hanno chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, ma la sala operativa, data la delicatezza dell’intervento, ha scelto di far intervenire gli uomini del Soccorso Alpino e Sopeleologico d’Abruzzo, gli unici legittimati a svolgere i soccorsi in montagna, nelle grotte, nelle forre e negli ambienti impervi.
Il Soccorso Alpino allertato dopo le 18.30, è immediatamente partito con una squadra da terra di tre uomini, che già alle 20.45 hanno raggiunto l’uomo e il suo cane al limite del calar del sole. Le dimensioni e lo stato di insicurezza del cane, bloccato immobile da ore in parete, hanno creato non poiché difficoltà ai soccorritori, che sono riusciti con una particolare tecnica ad imbragare il cane e assicurarlo al padrone per poi assicurare quest’ultimo e iniziare la delicata discesa.
L’intervento è terminato poco prima di mezzanotte quando l’uomo è stato riportato dall’equipe del Soccorso Alpino a Campo Imperatore, dove lo attendevano la moglie a le due figlie piccole.