Per la prima volta all’Aquila, a chiedere aiuto al Sert per la dipendenza dal gioco d’azzardo, vi sono persone di quasi 70 anni, vite di pensionati rimaste impigliate nelle maglie implacabili delle scommesse. Al mattino, anziché fare una passeggiata, incontrare amici e leggere il giornale, la prima tappa diventa il bar vicino, dove le ‘sirene’ delle slot machine (ma anche delle scommesse on line) sprigionano la loro malìa e trascinano gli anziani scommettitori verso l’abisso. Sono 2 le new-entry, età di 67 e 69 anni (ma c’è un ‘sommerso’ molto più ampio) che danno al triste primato nazionale della provincia di L’Aquila – presenza, in media, di una slot machine ogni 83 abitanti – contorni ancora più foschi. Peraltro, accanto ai questi nuovi giocatori d’azzardo ‘stagionati’ figurano, nell’utenza Asl, pazienti appartenenti a fasce d’età in precedenza assenti. Infatti nel 2015, rispetto all’anno precedente, il caleidoscopio di luci e suoni delle slot machine ha risucchiato nel vortice dell’azzardo persone tra 45-54 anni (4 nuovi casi), una fascia anagrafica finora sconosciuta alle statistiche ufficiali del Sert di Collemaggio, diretto da Daniela Spaziani. Il mosaico negativo dei nuovi arrivi, nelle file dei pazienti, è completato da un altro tassello che riguarda i giovani. Lo scorso anno, infatti, ulteriore novità rispetto al 2014, il servizio della Asl ha preso in cura per la prima volta ragazzi di 21 anni, gli utenti più giovani tra quelli finora trattati. Si è purtroppo ‘riempita’ (anche se per fortuna con un solo utente) anche un’altra delle caselle anagrafiche che erano rimaste vuote negli anni precedenti: quella tra 25-29 anni. Tra i pazienti, in generale, c’è larga prevalenza di sesso maschile: lo scorso anno 16 nuovi malati, tra i quali solo uno era femmina. Nel 2015, tra nuovi ingressi e utenti già noti, il Sert ha trattato complessivamente 36 pazienti.
“Due anni fa”, dichiara la Spaziani, “il gratta e vinci era più frequente mentre, nel 2015, le dipendenze si sono spostate decisamente sulle slot machine. Nel novero del gioco d’azzardo, naturalmente, vanno ricomprese le scommesse on line sullo sport, calcio e cavalli in particolare. Per combattere al meglio queste patologie”, aggiunge la Spaziani, “all’Aquila abbiamo il centro diurno del Sert, in via Avezzano, area Strinella, che tratta gruppi di 10-12 utenti, con periodico e costante ricambio, che vengono aiutate dallo psicologo e che si sostengono reciprocamente confrontando le rispettive esperienze”. Il centro diurno del Sert è una struttura socio-riabilitativa che, oltre gioco d’azzardo, cura altre forme di dipendenze. Il centro è aperto, per la cura delle patologie da scommesse, alcune ore a settimana; per il recupero dei pazienti vengono coinvolte anche le famiglie che hanno colloqui con lo psicologo. Una strategia che serve ad evitare il rischio di ricadute nel vizio del gioco.