L’AQUILA – IN TUTTA LA PROVINCIA OLTRE 160 CONTROLLI SU CAVALLI PER IL VIRUS DEL NILO

Dall’inizio dell’anno sono stati oltre 160 controlli su cavalli per visualizzare la presenza del virus del Nilo che nella bassa Padania sta creando non pochi problemi. Il virus originario del Nord Africa, in Italia, negli ultimi anni, ha provocato finora 19 decessi di persone su 148 casi accertati. I controlli effettuati dalla Asl hanno dato tutti esito negativo, ma ciò non induce ad abbassare la guardia poiché, come detto, la malattia è molto insidiosa. Il virus del Nilo è mantenuto in natura da un ciclo di trasmissione zanzara-uccello-zanzara: le zanzare si infettano pungendo uccelli viremici. Nell’uomo i sintomi sono evidenti, con febbre, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e articolari e, nei casi più gravi, meningite, encefalite e poliemielite.  Il virus del Nilo Occidentale  è un arbovirus della famiglia dei Flaviviridae, genere flavivirus, appartiene al IV gruppo dei virus. Di questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla , il virus dell’encefalite di Saint-Louis, il virus dell’encefalite di Murrav Vallev  e il virus dell’encefalite giapponese. Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi. La malattia ha un andamento endemico-epidemico e inizialmente risultava diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente , India.

 

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