“Bisogna avviare immediatamente tutte le procedure necessarie per risolvere un problema che rischia di creare gravi danni all’economia e all’occupazione abruzzesi. Per questo abbiamo presentato un’interpellanza urgente al presidente del Consiglio Gentiloni”: è quanto sostiene il senatore del MoVimento 5 Stelle Primo Di Nicola a proposito della restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 6 aprile 2009 e ora richieste a centinaia di contribuenti dalla Commissione europea. “Solo una iniziativa politica del governo può correttamente interloquire con le procedure mese in campo dalla Commissione
europea”, continua il senatore.
Nell’interpellanza, a prima firma dei senatori abruzzesi Castaldi, Di Girolamo e Di Nicola, si affronta il problema dei provvedimenti con i quali il governo ha sospeso e differito la riscossione dei contributi per le imprese. Più volte la Commissione europea ha chiesto delucidazioni, dato che nel 2015 definì tali misure come aiuti di Stato, in quanto sarebbero “misure selettive”. Decisione mai impugnata dai vari governi.
“Chiediamo che Palazzo Chigi si interessi finalmente della questione bloccando prioritariamente le procedure di recupero delle somme. Il governo ha tutti gli strumenti per intervenire tempestivamente e in maniera efficace”, aggiunge il deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Zennaro.
“Bisogna agire subito, non abbiamo più il tempo per attendere prese di posizione significative da un governo che ha mostrato fino ad oggi solo intenti dilatori sulla vicenda, né si può rimettere il destino del tessuto produttivo aquilano all’efficacia persuasiva di una manifestazione.” Commenta il consigliere regionale Gianluca Ranieri, “non è il tempo questo delle mobilitazioni e della ricerca di consensi, ma è sicuramente il momento per la politica locale di far valere le ragioni del territorio troppo spesso trascurate ed il fatto sostanziale che l’aiuto concesso è stato diretto a ripristinare, peraltro solo parzialmente, la dinamica sociale, economica e ambientale che il terremoto aveva profondamente sconvolto e che ancora oggi è ben lontana da un reale ritorno alla normalità. Oggi vediamo personaggi politici che per 4 anni sono stati seduti nei banchi di maggioranza cincischiare sull’organizzazione della manifestazione, quando sarebbe il caso forse di iniziare a rendersi conto che la soluzione della vicenda, vista anche la necessità di un’azione urgente che tuteli almeno in via preliminare le imprese, dovrà passare per i canali prioritari di interlocuzione con il governo che quelle stesse forze politiche saranno in grado di attivare”.