’AQUILA, 9 GENNAIO 2017 – “Che vi sarebbe stata una proroga dell’accordo per lo smaltimento dei rifiuti romani tra le Regioni Lazio ed Abruzzo era nell’aria già dal rinnovo del 2016, dove il termine indicato veniva già considerato differibile” queste le dichiarazioni di Roberto Tinari, Presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila ed esponente locale di Forza Italia.
“L’accollo dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati urbani romani, tra l’altro, è stata una delle prime delibere dell’attuale Giunta regionale di centrosinistra. Un accordo normativamente lecito, ma che ritengo personalmente poco opportuno e profondamente irrispettoso verso la nostra terra, da sempre considerata polmone verde non solo nazionale, ma europeo” si legge nella nota.
“Tre parchi nazionali, un Parco Regionale, più di 40 tra riserve naturali, aree protette ed oasi Wwf coprono il 30% del nostro territorio, che si è guadagnato l’appellativo di ‘Polmone Verde d’Europa’. Una regione meravigliosa che però, anziché stilare un serio e lungimirante piano di sviluppo turistico, effettivamente realizzabile, che porti lavoro ai nostri ragazzi e miri a valorizzare tesori quali il Gran Sasso, con evidenti probabili positive ripercussioni sull’occupazione e sul tessuto economico-sociale locale, decide di importare migliaia di tonnellate di rifiuti dall’esterno, divenendo di fatto la pattumiera di una classe politica incapace da tempo di badare anche a se stessa” accusa Tinari.
“Una regione verde, che – sullo sfondo di un Gran Sasso ‘cristallizzato’ da anni in nome di un non-sviluppo rispettoso dell’ambiente – si ritrova silenziosamente interessata da progetti quali il metanodotto SNAM, un possibile esperimento SOX, punti di captazione delle acque posti in prossimità di impianti, quelli del laboratorio del Gran Sasso, classificati come ‘Impianti a rischio di incidente rilevante’ sulla base della direttiva comunitaria Seveso Ter, come recentemente dichiarato dal Forum H2O, nell’indifferenza di chi dovrebbe e potrebbe tutelarci”.
“Le priorità e gli obiettivi sui quali puntare sono altri: i giovani – e non solo – chiedono occupazione, sviluppo economico e tutela del nostro territorio, attraverso l’attuazione di progetti concreti. Abitiamo una regione tra le più belle d’Europa, ma – evidentemente – non riusciamo a sfruttarne appieno le potenzialità” conclude Tinari.