494 trapianti di rene che segnano un percorso lungo 15 anni, costellato di dolore e altruismo, di lunghe attese dei malati e di semafori verdi che all’improvviso si accendono e danno il via libera all’espianto. Il centro regionale per Abruzzo e Molise dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila, nato nel 2001, conta di chiudere il 2016 tagliando il traguardo dei 500 trapianti di rene. L’ultimo risale alla settimana scorsa e ha riguardato una donazione da persona vivente: il trapiantato sta bene ed è stato dimesso nei giorni scorsi. I più recenti trapianti, frutto invece di donazioni da persone decedute, sono stati effettuati ai primi di ottobre e hanno consentito a due malati residenti in Abruzzo di affrancarsi dalla dipendenza delle macchine. Dal gennaio scorso a oggi sale così a 22 il numero dei reni trapiantati, in linea con la media annua che, dal 2001 a oggi, oscilla tra 25 e 32. Un andamento soddisfacente visto che, oltretutto, non tutti gli organi disponibili risultano idonei al trapianto, a seguito delle accurate analisi e verifiche che vengono effettuate prima del reimpianto. Infatti, circa il 30% degli organi, potenziali oggetto di trapianto, non può essere utilizzato proprio perché non supera i meticolosi esami di idoneità. La soglia dei 500 trapianti, ormai vicina, costituisce un fatto importante sul piano numerico e simbolico per rafforzare il fronte del sì alla donazione. Infatti i consensi dei familiari dei donatori, pur così importanti e decisivi per il futuro e la qualità di vita di molte persone, sono comunque al di sotto della disponibilità necessaria per rispondere al fabbisogno dei malati.
Il centro regionale trapianti di L’Aquila è composto dal prof. Francesco Pisani, direttore dell’équipe chirurgica di cui fanno parte i dottori Quirino Lai e Linda De Luca, dalla dr.ssa Daniela Maccarone del centro regionale, dalla dr.ssa Grazia Di Francesco del coordinamento locale e dal prof. Antonio Famulari del coordinamento regionale. Un’équipe che lavora in strettissima simbiosi con tutti i reparti del San Salvatore che svolgono un’azione collegiale ogni volta che occorre procedere a un trapianto. “Occorre promuovere sempre più la cultura della donazione”, dichiara il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, “come valore di sensibilità e solidarietà sociale che, oltretutto, costituisce un elemento strategico per il potenziamento e lo sviluppo delle attività complessive dell’ospedale San Salvatore. L’attività dei trapianti, peraltro, si inserisce nel solco, già tracciato dalla regione, degli obiettivi da perseguire e consolidare”. Il trapianto di rene, come dichiara il prof. Pisani, in alcuni casi può portare a raggiungere anche traguardi impensabili. “Si può tornare non solo a fare una vita normale”, afferma Pisani, “ma, in alcuni casi, persino a raggiungere ottimi risultati in campo agonistico come dimostrano casi di soggetti trapiantati”. Un impulso importante, come messaggio dell’importanza della donazione d’organo, viene dal mondo del volontariato. Proprio nei giorni scorsi all’Aquila è stata costituita una sezione locale che fa capo ad associazioni nazionali di cui fanno parte pazienti trapiantati di rene di varie province d’Abruzzo.