LE 50 PIETANZE D’ORO ABRUZZESI DA DEGUSTARE – ANTIPASTI E PRIMI PARTE 2

” ogni luogo si riconosce per i profumi che emana, l’Abruzzo si riconosce perchè i profumi esaltano il gusto ad ogni pensiero, cuore di una regione” (Cicchetti Ivan)

 

9. Ceppe al sugo (Civitella del Tronto). Fra le tante tradizioni abruzzesi, questa si ritaglia uno spazio molto importante. Sono il simbolo della gastronomia di Civitella del Tronto e richiedono una preparazione complessa e – ahinoi – a rischio di dimenticatoio: la tradizione e l’esperienza necessitano di nuove generazioni. La pasta viene realizzata con l’aggiunta di uova e acqua e fatta riposare in una terrina di olio per una mezzoretta. Viene servita al sugo con della carne. 
 
10. Lo spaghetto d’Abruzzo. È fra i piatti che ha reso famosa la gastronomia abruzzese. Sto parlando degli spaghetti alla chitarra. Vengono realizzate con uova, sale e una semola di grano duro. L’impasto viene appiattito col mattarello e fatto passare sulla chitarra, un attrezzo tradizionale abruzzese formato da corde. Ne viene fuori uno spaghetto molto sottile. Possono essere accompagnati da ragù e carne di maiale, manzo o agnello. Ma anche altri animali di cacciagione quali il cinghiale e la lepre. 
 
11. Involtino made in Teramo. La tradizione pasquale teramana prevede un piatto del tutto particolare. Somigliano a involtini, ma dal sapore più deciso e dalla preparazione più complessa: sono le mazzarelle. Si prendono le frattaglie d’agnello e le si mettono all’interno di foglie di invidia. Si lega il tutto con le budella d’agnello e si mette a cuocere. La cottura avviene in due modi possibili: in soffritto oppure in umido con un sughetto. 
 
12. Mugnaia (Bisenti – Elice). La ricetta è anche nota col nome di Maccheroni alla Molinara, una ricetta tipica del comune di Bisenti. Successivamente è stata valorizzata dal borgo di Elice. Una pasta fatta a mano, con uova, acqua e grano tenero. La sua forma molto più spessa della tradizionale pasta, necessita di un condimento corposo e adatto. Vengono fatte al sugo e con l’aggiunta di carne di maiale. Una delizia. 
 
13. L’oro rosso (Navelli). Il soprannome utilizzato per lo zafferano, “oro”, ci fa ben comprendere l’importanza che questa pianta ha nella nostra cultura. E in Abruzzo vi è il più famoso centro di coltura che dura ormai da secoli. Stiamo parlando di Navelli. La produzione e gli scambi hanno permesso la crescita di questo borgo, oggi quasi completamente abbandonato. Una delle vie portava la spezia fino in Lombardia e non a caso il “risotto alla milanese” fatto con lo zafferano, è il piatto tipico di Milano. Il capoluogo, a distanza di secoli, porta ancora fortuna a Navelli: durante l’Expo lo zafferanno abruzzese ha riscosso un grandissimo successo. 
 
14. Sagne che passione. Sono una pasta tipica del centro Italia fatta con un impasto di acqua, farina e sale, dalla forma romboidale. In Abruzzo sono amate in due varianti: con i fagioli e con i ceci. 
 
15. Scrippelle alla teramana. Somigliano a delle crepes nella loro forma, tuttavia ne differenziano per la preparazione e per gli ingredienti. Quelle abruzzesi sono delle piccole frittate, preparate con una pastella di farina, acqua e uova, versate su una padella bollente. Diventano scrippelle ‘mbusse quando sono servite in un brodo di pollo e cosparse di formaggio (parmigiano o pecorino). Vengono servite arrotolate. 
 
16. Ricetta stellata. Lo chef più famoso d’Abruzzo è Niko Romito, premiato con tre stelle Michelin. Uno dei suoi piatti più famosi, riportato anche nel libro “10 lezioni di cucina”, è “l’Assoluto di cipolle, parmigiano e zafferano”. La ricetta è frutto di una ricerca di equilibrio assoluto, fatta di anni di ricerca, studio sugli ingredienti e molta sperimentazione. Un piatto che racchiude al suo interno molto più di quello che offre.
 
CHE RESTA DIRE …… BUON APPETITO ABRUZZO.
 
( Cicchetti Ivan )
 

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