Pubblichiamo di seguito una lettera di Gianvincenzo Sforza, dell’omonimo archivio celanese, in protesta verso la Rai per aver acconsentito in una propria trasmissione la visione della “Marcia trionfale di Radetzky”, offensiva secondo lo storico dell’orgoglio nazionale.
“Il sottoscritto Gianvincenzo Sforza, cittadino italiano, esprime il più vivo rammarico per il fatto che nella ricorrenza del primo centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale la RAI, società italiana che tra i suoi scopi dovrebbe avere la difesa dei valori legati alla storia nazionale, ha acconsentito, senza cercare di evitarlo in fase di accordo preliminare, che durante una trasmissione andata in onda oggi venisse eseguita dall’orchestra Filarmonica di Vienna, a conclusione del consueto concerto di Capodanno, la “Marcia trionfale di Radetzky”.
Questo gesto, altamente offensivo che giunge in un anno particolare per l’Italia che sta concludendo le cerimonie per questa ricorrenza che ha dato lustro alla nostra gloria nazionale con la vittoria sull’Asse austro-ungarico del 1918, offende i milioni di morti che si sono immolati eroicamente per ripristinare i sacri Confini della nostra patria.
La Radetzky Marsch è una marcia militare composta da Johann Strauss padre in onore dell’ottantaduenne feldmaresciallo verso la fine di agosto del 1848, per celebrare la sua vittoria contro gli italiani e l’occupazione del Lombardo-Veneto e non va considerata, quindi, un componimento musicale che tende ad unire i popoli, ma a dividerli e a renderli oppressi.
E’ auspicabile da parte delle personalità istituzionali richiamate in indirizzo che vi sia una presa di posizione atte a scongiurare il ripetersi per il 2016 il 2017 e il 2018 di questa volgare esecuzione militare da parte della Filarmonica viennese e che la RAI eviti di trasmetterla offendendo gli italiani.