“Un settore sempre dimenticato nei programmi elettorali è quello dello SPORT. Ha contribuito il fatto che la nostra costituzione, a differenza di altre, non contiene nel suo testo originale alcun riferimento allo Sport. A chi spetta l’alfabetizzazione motoria in Italia? Coni, scuola, società sportive? Una confusione che ha prodotto negli anni questi risultati : solo il 22% pratica sport, siamo la cenerentola in Europa. Nella scuola elementare solo 1 su 10 fa sport, 4 su 5 davanti la TV”.
Di Matteo ha snocciolato anche alcuni dati ricordando come gli ultimi dati ISTAT(2017) dimostrano che l’Italia e l’Abruzzo sia un popolo, pigro di fumatori e uno su due in sovrappeso.
“ La situazione”, ha proseguito Di Matteo, “impianti sportivi in Abruzzo è carente (censimento Coni 2017) quasi tutti costruiti negli anni 70/80,qualcuno nel periodo fascista. Su una popolazione di 1.322.247 abitanti abbiamo solo 1815 impianti di cui 1555 funzionanti, gli altri chiusi per mancata manutenzione, alti costi energetici, assessori (burocrazia) inefficienti e spesso incapaci. La spesa sanitaria in Abruzzo (2012-2015)è in costante aumento +21% 2,8mld come quella farmaceutica +0,5 (DATI AIFA) Cosa fare? Lo Sport ha un alto valore educativo, formativo, sociale deve interagire con la medicina, psicologia, sociologia perché diventi #Prevenzione.
La proposta:
1) riqualificare gli impianti sportivi e scolastici regionali con un piano di interventi che utilizzi i fondi UE oggi non spesi per l’80%.
2) Lo Sport in ricetta medica come in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna. Dove c’è stata una riduzione della spesa sanitaria e farmaceutica.
3)Centri sportivi qualificati individuati dalla Regione per visite mediche sportive. Screening fondamentale per conoscere lo stato di salute dei nostri giovani”.