“Vince l’appartenenza partitica e perde il buon senso”. Questa, secondo il Movimento 5 Stelle, è la sintesi del consiglio straordinario sull’emergenza Abruzzo richiesto proprio dal M5S, tenutosi ieri pomeriggio nell’aula consiliare del comune di Pescara.
Il documento presentato dal M5S, primo firmatario Domenico Pettinari, è stato bocciato dalla maggioranza di centro sinistra ed ha invece trovato il voto favorevole del centro destra.
“Abbiamo presentato il documento due settimane fa per tutelare gli abruzzesi” spiega Domenico Pettinari “e abbiamo richiesto questo consiglio straordinario anche, e soprattutto, per discutere quei contenuti: tutela per gli abruzzesi che hanno subito disagi a causa della prolungata mancanza di energia, impegni da parte di Enel e Terna per la manutenzione e l’adeguamento dei servizi di fornitura ed erogazione ed un tavolo ministeriale, come previsto da legge per far valere queste richieste. Ma purtroppo l’appartenenza partitica ha prevalso sul buon senso e la maggioranza guidata da D’Alfonso ha votato contro propinandoci in alternativa un documento che poi è passato in consiglio”.
“Il documento presentato dalla maggioranza è avvilente” incalza Sara Marcozzi, “La maggioranza del PD al governo della regione, nonché al Governo del Paese, presenta agli abruzzesi un documento che impegna se stessa “a promuovere” e “a richiedere” interventi. Questa è la vera demagogia, è l’essenza del populismo del PD, di chi, benché al governo, invece di “fare” e portare risultati concreti, continua a promettere di “impegnarsi a fare”. Deludenti appaiono anche le misure finora varate del Governo Gentiloni. Avulse dall’ingente esigenza di risorse che servirebbero alle imprese e alle infrastruttre pubbliche e private, pesantemente danneggiate dagli eventi sismici e atmosferici delle scorse settimane. Abbiamo depositato una richiesta di istituzione di commissione di inchiesta regionale finalizzata all’accertamento di tutto ciò che non ha funzionato e le relative responsabilità dell’emergenza Abruzzo. Gli abruzzesi ce lo chiedono”.
Redazione