E’ stata approvata ieri in terza commissione la Risoluzione che impegna la Regione Abruzzo a coinvolgere, in sede di valutazione del progetto di realizzazione della Centrale Biometano in località Montalfano a Cupello, tutti i comuni interessati.
“E’ nostro compito dovere dare voce a tutte le realtà che saranno coinvolte” spiega Pietro Smargiassi(M5S) proponente e firmatario della Risoluzione “sono tantissimi i cittadini che hanno chiamato il M5S perché preoccupati per il loro territorio e le loro abitazioni. Cittadini non solo di Cupello, ma anche di San Salvo, Lentella e Monteodorisio. E giusto” continua Smargiassi “ che quando la politica prende decisioni così impattanti sulla qualità della vita e sul territorio dei cittadini, questi vengano ascoltati. La politica lontana dal territorio non è mai vincente, anzi, è una di quelle occasioni dove a perdere sono tutti”.
L’impegno preso è quindi quello di coinvolgere, oltre a Cupello, anche i comuni limitrofi di San Salvo, Lentella e Monteodorisio affinché possano contribuire ed esprimersi su eventuali criticità correlate al progetto presentato dalla Cupello Biomasse ACR a.r.l.
“Il confronto sul tema” continua “ deve coinvolgere le rappresentanze dei comuni limitrofi all’insediamento, ma anche le rappresentanze di comitati cittadini, creatisi spontaneamente per esprimere la loro assoluta contrarietà ad un progetto che andrebbe ad insistere su di un area già fortemente interessata da altri insediamenti industriali che incidono comunque sulla qualità dell’ambiente di quella zona”
Ma quali sono i dubbi? Seppur la centrale dovrebbe utilizzare solo scarti agricoli molte perplessità sono state espresse sulla reale possibilità di reperire sul posto questi enormi quantitativi di materie prime naturali. Rischiando di utilizzare l’impianto per altri prodotti, diversi da quelli predestinati: non sarebbe la prima volta che un impianto nato con una funzione viene poi utilizzato per “altro”. Inoltre, a creare notevoli preoccupazioni c’è la questione dell’impatto odorigeno, che rappresenta uno degli aspetti più invasivi dell’impianto e che penalizza la qualità della vita.
“In base al progetto la centrale dovrà essere posizionata nei pressi del Fondovalle Treste dove vi sono case nel raggio di 500/1000 metri” spiega ancora Smargiassi “dobbiamo ascoltare il territorio siamo stati eletti per questo. Noi continueremo a farlo sempre, battendoci per dar voce a tutti i cittadini”.