Discussione velenosa in consiglio regionale che si conclude con le Guardie Mediche che abbandonano l’Aula, probabilmente delusi dall’inconsistente risposta del Governo regionale sulla questione dell’indennità di rischio revocata e richiesta agli stessi in formula retroattiva. Il Presidente D’Alfonso si affretta a seguirli per provare a parlare ma ne esce una contestazione educata dei medici verso un Presidente in difficoltà che alla fine abbandona la discussione. E’ successo durante l’interrogazione presentata dal consigliere Domenico Pettinari che già aveva sposato la battaglia per la tutela della classe lavorativa nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 15 settembre .
“La Regione richiede ai medici di guardia l’indennità di rischio concessa nel 2006, dalla vecchia giunta di centro sinistra Del Turco” spiega Pettinari “oggi a fronte di una semplice richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti la Giunta D’Alfonso delibera che l’indennità venga revocata e, cosa gravissima, che abbia una formula retroattiva: ovvero i lavoratori devono restituire una cifra di circa 70mila euro cadauno alla Regione. Abbiamo chiesto in Consiglio regionale” incalza Pettinari ” che la Giunta revochi questa delibera e, se proprio deve, in attesa di chiarimenti con la Corte dei Conti, sospenda l’indennità di rischio senza però richiedere a centinaia di famiglie di restituire cifre enormi, come del resto hanno già agito in altre regioni italiane. Anche perché” spiega ancora Pettinari “non stiamo parlando di primari o della fascia più ricca della classe medica, ma di tutti quei medici di Guardia che prendono normalissimi stipendi per svolgere un lavoro di enorme utilità nella sanità abruzzese, a cui è stata riconosciuta un’indennità di rischio a fronte delle mancate norme di sicurezza sui luoghi di lavoro che presidiano anche in ore notturne. Ma la Giunta non ha avuto il coraggio di prendere questo impegno”.